India: tre ragazze stuprate e bruciate vive dall’inizio del mese

[didascalia fornitore=”ansa”]Una ragazza indiana manifesta in una marcia contro gli stupri[/didascalia]

L’India è scossa da nuovi casi di stupro, culminati in brutali omicidi. L’ultimo caso riguarda una ragazzina di 16 anni che è stata violentata e bruciata viva dal suo assalitore. Si tratta del terzo caso dall’inizio del mese. I fatti sono avvenuti nel distretto del Sagar, che si trova nello stato del Madhya Pradesh.

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La ragazzina aveva minacciato di denunciare il suo stupratore, un giovane di 26 anni, e questi ha reagito cospargendola di benzina e dandole fuoco.

Recentemente altre due ragazzine sono rimaste vittime di attacchi simili, entrambe nello stato del Jharkhand: una è morta mentre l’altra è ricoverata in rianimazione e lotta fra la vita e la morte. Quest’ultima giovane era da sola in casa quando due assalitori hanno fatto irruzione per abusare di lei. Un dettaglio aggiunge orrore all’orrore: per questo attacco uno dei due uomini arrestati è il cugino della vittima.

La violenza in India non conosce tregua: solo la settimana scorsa 14 uomini sono stati arrestati per il rapimento, lo stupro e l’omicidio di una 16enne prelevata da casa sua mentre i suoi genitori erano via per partecipare ad un matrimonio.

Dopo un’escalation di violenze, il governo indiano ha introdotto la pena di morte per chi costringe minori di 12 anni ad atti sessuali. Questa legge è stata chiesta con forza dalla ministra per l’Infanzia Maneka Gandhi dopo l’omicidio di una bimba di 8 anni, violentata a turno per diversi per giorni da molti uomini. Tra i suoi aguzzini c’era anche un poliziotto. Negli ultimi dieci anni gli stupri ai danni delle bambine e delle ragazzine indiane sono aumentati del +500%.

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