Incidente Erasmus in Spagna, ridotto il risarcimento alle famiglie: ‘Siamo indignati’

Serena Saracino

Le ragazze non stavano indossando la cintura di sicurezza, così alle famiglie spetta un risarcimento di 52 mila euro. Questa è la proposta di indennizzo dell’agenzia assicurativa per chi ha perso le figlie il 20 marzo scorso nell’incidente stradale in Spagna in cui hanno perso la vita sette ragazze italiane impegnate nel progetto Erasmus.

CHI SONO LE RAGAZZE ITALIANE MORTE NELL’INCIDENTE IN SPAGNA

Le ragazze universitarie si trovavano su un autobus di ritorno da Valencia, dove avevano partecipato ad un’escursione per la festa dei falò, gita organizzata dall’Erasmus Student Network dell’Università di Barcellona.
“Una proposta che abbiamo rifiutato sdegnati” ha detto alla Stampa Alessandro Saracino il papà di Serena, una delle sette vittime.
“Hanno impostato la vicenda come se le ragazze si fossero macchiate di chissà quale colpa. A quanto ne so, invece, le cinture le avevano, ma erano cinture addominali, non a tre punti, e quindi assolutamente inadeguate. Ma in quel Paese i risarcimenti sono irrisori: li hanno innalzati a gennaio nel 2016, ma rispetto ai nostri parametri sono ai confini del ridicolo” ha spiegato Alessandro Saracino.
Il problema non sono i soldi ribadisce il padre di Serena: “Quello che bisognerebbe sottolineare è che quella strada non era in buone condizioni. E che le indagini stanno procedendo con lentezza. Eppure, se siamo tutti in Europa, la sicurezza dei nostri ragazzi dovrebbe essere tutelata allo stesso modo in qualsiasi Paese, in Spagna come in Italia”. Indignato da quanto stabilito Alessandro Saracina usa parole forti: “Mi verrebbe da concludere che l’Erasmus, così com’è oggi, sarebbe da sospendere: è troppo pericoloso”.
Il presidente del consiglio Matteo Renzi prova lo stesso sentimento di sdegno, “una assurdità insopportabile per chi ha tanto sofferto e ha perso una persona cara”.

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