Il Cloud come leva per la crescita economica

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[didascalia fornitore=”foto”]via Pixabay[/didascalia]

Negli ultimi anni in tutto il mondo sono aumentate le aziende che hanno deciso di spostare i carichi di lavoro strategici nel Cloud, in modo rapido e sicuro, perché gli esperti sanno che il cloud computing è ormai ampiamente riconosciuto come un modello di fruizione molto efficiente delle risorse IT, rese disponibili come servizi in rete attraverso infrastrutture dinamiche e flessibili. Ma il suo potenziale va ben oltre l’innovazione tecnologica: può infatti cambiare in modo radicale gli scenari competitivi, abilitare modi più efficienti e innovativi di fare business, creando valore, migliorando e ottimizzando il modo di interagire con clienti e partner a livello globale.

Anche gli analisti sono concordi con questo trend: IDC, prima società mondiale di ricerche di mercato, consulenza ed eventi in ambito IT e innovazione digitale, nonché leader nello studio di tecnologie cloud, mobile, big data, IoT, AR/VR, AI, cognitive, robotics e di processi di digital transformation, ha di recente affermato che l’85% delle divisioni IT aziendali è in procinto di adottare architetture multi-cloud.

Per IBM il cloud il rappresenta un cambio di paradigma per l’IT e una formidabile leva per la crescita per le imprese di ogni dimensione. Non è un caso che il 2017 sia stato un anno determinante per la crescita aziendale nell’ambito del cloud computing, l’anno della “disruption”, che ha portato l’azienda a posizionarsi come leader di settore con un revenue cloud pari a 17 miliardi di dollari (+24% anno su anno), ossia il 21% dei ricavi totali.

L’hybrid IT rappresenta quindi l’approccio ideale per rispondere alla domanda di mercato sempre più orientato al cloud. Infatti se ci si focalizza solo sul cloud infrastrutturale si finisce con ignorare che il maggior valore deriva dal ‘cloud come piattaforma’ per poter gestire i dati e trarne valore. Oggi l’80% dei dati mondiali rimane inutilizzabile poiché essi si trovano all’interno dei perimetri aziendali.

Per questo motivo IBM punta a fornire alle aziende un’architettura cloud unificata, una piattaforma che permette di implementare e integrare diverse soluzioni di cloud computing e di acquisire e connettere facilmente i dati alle app locali, indipendentemente da dove essi sono collocati, e trarre vantaggio dai servizi a valore oggi disponibili in cloud, quali AI, Blockchain, IoT e Security. Un cloud “AI ready”, progettato per i dati e sicuro “to the core”.

Un successo apprezzato in tanti ambiti. Ad esempio di recente American Airlines ha adottato questo sistema come base per una massiccia trasformazione progettata per rendere le procedure interne più efficienti, rapide, semplici e adattabili. A beneficiarne è la gestione del traffico durante i periodi di picco di traffico.

L’Esercito degli Stati Uniti d’America ha speso 135 milioni di dollari per i servizi Cloud, lo sviluppo di software e per il cognitive computing a supporto di uno dei maggiori sistemi logistici del Governo Federale degli Stati Uniti. Ma anche Lloyds Banking Group ha firmato un contratto per servizi Cloud apprezzando la grande esperienza di ”Big Blue” nel settore bancario e della sicurezza.

Nel 2017 l’azienda ha aggiunto 8 nuovi Cloud data center a Londra, Sydney, San José, Dallas e Washington D.C., espandendo così la propria presenza globale a quasi 60 data center in 19 paesi e dotando di nuove funzionalità il proprio Cloud data center in Germania, a Francoforte, per offrire ai clienti il controllo completo dei propri dati. La nuova piattaforma è costruita sull’architettura container Kubernetes e supporta sia i container Docker che Cloud Foundry. Sono stati anche annunciati progetti open industry, quali Istio e Grafeas, atti a rinforzare la sicurezza e la portata delle app basate su container.

Le novità da ricordare: in occasione di VMworld Europe, IBM e VMware hanno comunicato il successo della partnership, con oltre 1.400 aziende che hanno spostato i carichi di lavoro VMware a IBM Cloud, tra cui Honeywell, che ha scelto IBM Cloud come base per la propria Open Virtual Engineering Platform (VEP). Oltre a ciò, l’azienda ha stretto una partnership con Dell EMC per fornire ai clienti commerciali privati l’accesso alle soluzioni più innovative.

A sottolineare ulteriormente il successo si fa presente che Vodafone offre un servizio internazionale che consente alle aziende di spostare i carichi di lavoro su un Vodafone Hosted Private Cloud, da e verso IBM Cloud. Inoltre NVIDIA e IBM hanno comunicato che IBM è il primo grande fornitore di Cloud globale ad avere reso disponibile l’acceleratore NVIDIA Tesla P100 GPU su Cloud, con l’intento di velocizzare i carichi di lavoro AI. IBM ha inoltre realizzato nuovi parametri di prestazioni con l’acceleratore P100 GPU su IBM Cloud, riducendo così i tempi necessari per la formazione fino al 65% rispetto a NVIDIA Tesla K80 GPU.

In collaborazione con AdnKronos

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