Goodwood Festival of Speed, la grande festa dell’automobile

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Il Goodwood Festival of Speed è una grande festa dedicata alla passione per i motori. Si tiene in Inghilterra ogni anno, negli ultimi giorni di giugno, quando non ci sono concomitanze con la Formula 1 o la 24 ore di Le Mans. Si tiene nella grande tenuta di Goodwood House, vicino all’omonimo circuito, nel West Sussex.

Tutto è nato nel 1993 per iniziativa di un aristocratico, Lord March, al secolo Charles Gordon-Lennox, conte di March e Kinrara. La sua idea era riportare le corse su quell’antico tracciato. La pista di Goodwood, come tante altre in Gran Bretagna, venne ricavata da un vecchio aeroporto militare. Ospitò competizioni dal 1948 al 1966. Vi si tennero alcune gare di Formula 1 non valide per il campionato; per tre anni si disputò anche una gara di durata di 9 ore. Fu teatro anche di due gravissimi incidenti a piloti celebri. Stirling Moss si schiantò nel 1962 in gara con una Lotus e rimase in coma per un mese, interrompendo definitivamente la propria carriera. Andò peggio a Bruce McLaren, il quale nel 1970 perse la vita durante un test privato con la monoposto che portava il suo nome.
Nel 1993 Lord March chiese l’autorizzazione per riaprire il circuito, ma gli venne negata. Allora egli organizzò la manifestazione nella tenuta di sua proprietà, cioè Goodwood Estate. Venne ricavato un minitracciato di 1,86 Km per una cronoscalata.

La corsa è dedicata alle vetture storiche. Ma è una competizione sui generis, nel senso che la cosa principale è lo spettacolo. Ciò non toglie che spesso i piloti abbiano dato il massimo, soprattutto nelle prime edizioni; in due casi anche troppo, come nel 1993 e nel 2000, anni in cui accaddero due incidenti mortali. Nel primo perse la vita il motociclista Chas Guy, finito contro un albero dopo aver perso il controllo della sua Vincent; nel secondo John Dawson-Damer morì uscendo di pista subito dopo il traguardo con la sua Lotus 63, uccidendo anche un commissario di percorso e ferendone seriamente un altro.

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Nel 2016 l’appuntamento è stato dal 23 al 26 giugno, massacrato dalla pioggia e dedicato ai 100 anni della BMW. Il più veloce nella cronoscalata è stato Olly Clark su una Subaru Impreza “truccata” da 860 cavalli, che ha segnato 46″29. Il record appartiene a Nick Heidfeld, il quale nel 1999 fece fermare i cronometri in 41″6 al volante della Formula 1 McLaren MP4/13.

Nel corso degli anni la manifestazione si è trasformata da un semplice evento per appassionati, ancorché di successo, ad una grande vetrina mondiale per l’automobile, sempre nella cornice di 150.000 spettatori paganti (di più non ce ne stanno, altrimenti diventa pericoloso). Infatti negli ultimi tempi è aumentata la partecipazione ufficiale delle case, che ne approfittano per esporre le ultime novità.

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Quest’anno, oltre alla festa per il secolo della BMW, abbiamo visto numerosi “pezzi” pregiati. Ad esempio la Ford GT numero 66 reduce dalla 24 ore di Le Mans del week end precedente, dove è arrivata al quarto posto di classe; però la sua sorella col numero 68 ha vinto la classe GTE Pro al termine di un serratissimo duello con la Ferrari 488. Terzo e nono posto per le altre due. Sempre a proposito di Le Mans, c’era anche la vincitrice assoluta 2016, la Porsche 919 Hybrid numero 2 che ha strappato il trionfo al penultimo giro dopo il guasto al turbo che ha costretto al ritiro la Toyota leader per gran parte della gara.

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Ma ovviamente la Formula 1 non può mancare e partecipa al top. A cominciare dalla Mercedes dominatrice delle ultime tre stagioni (includendo l’attuale), in parata nell’happening inglese proprio con Nico Rosberg e Lewis Hamilton; la casa tedesca ne ha approfittato per presentare l’evoluzione del suo bolide stradale, cioè la AMG GT R. Poi la grande sfilata della Scuderia Ferrari con Marc Gené sulla F1 2009. Nemmeno Valentino Rossi ha deluso i suoi fans, catalizzando l’attenzione come sempre.

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E Hollywood, con Keanu Reeves in versione motociclista e Patrick Dempsey al volante della nuova Porsche Panamera. E Rosberg che si faceva il selfie con Reeves. E le evoluzioni del funambolo Ken Block. E la prima uscita pubblica della nuova Bugatti Chiron.

E la nuova Alpine insieme alla mitica A110. E l’anteprima mondiale della McLaren 570S Sprint. E il pezzo unico Ferrari 458 MM Speciale. E la Lamborghini Miura. E la Countach. E la Lancia Flaminia Sport Zagato del 1959, per ricordare che questa grande casa compie 110 anni. E la nuova Alfa Romeo Giulia che è sempre un bel vedere. E tante altre ancora. Una grande festa dei motori, appunto.

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