Gigi D’Alessio contro i detrattori: ‘Sono vittima del razzismo culturale’

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Gigi D’Alessio vittima del razzismo culturale. La denuncia arriva direttamente dal cantante, che a Un giorno da pecora spiega, convivendo con le critiche da vent’anni, che ci ha fatto il callo. D’Alessio riprende una riflessione già fatta a Made in Sud, quando aveva rivendicato prima i meriti dell’essere napoletano, e poi i meriti del Sud, sottovalutati da tutti. E tanto per non farsi mancare niente, alla faccia di chi dice che canta come un cane, ha pure annunciato di voler iscriversi al partito animalista di Michela Brambilla e Silvio Berlusconi. Alé!

Subisco una forma di razzismo culturale’. Parola di Gigi D’Alessio, che oramai ci avrà fatto il callo, ma non perde occasione per lamentarsi del ‘ghetto’. Il cantante rivendica di aver venduto 100 dischi di platino (segno che qualcuno lo apprezza), di aver fatto il giro del mondo e di aver riempito gli stadi. Il cantante spiega che i suoi detrattori lo considerano di serie c perché viene dai matrimoni e quindi è chiuso nel ‘ghetto’ neomelodico, ma che esiste anche gente che in privato lo riempe di complimenti, ma pubblicamente non dice nulla.

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Non è la prima volta che D’Alessio parla di razzismo culturale: a Made in Sud il discorso però non riguardava solo lui, ma era in generale rivolto a tutto il Sud Italia, dove sono state fatte tante cose. Il cantante citava il teatro San Carlo, costruito tre secoli fa in 270 giorni (mentre oggi in tre mesi non si sono fatte neanche le casette per i terremotati di Amatrice), al Sud è nato il primo albergo per poveri, il primo sistema pensionistico e la prima assistenza sanitaria gratuita per gli anziani. Però, aggiungeva D’Alessio, al Sud si deve comunque lottare verso il razzismo culturale, vittima di un pregiudizio per cui chi sta al Nord pensa che quelli del Sud abbiano torto.

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Ora, a Un giorno da pecora, D’Alessio torna a parlare di razzismo culturale: ‘Tutto ciò che viene dal Sud, viene sottovalutato’, sostiene il cantante, secondo cui la gente del Sud deve lavorare il doppio, mentre se si ha successo da Roma in su si è bravi. D’Alessio ricorda che la parola neomelodico significa ‘nuova melodia’, si chiede se la vecchia sia quella di Claudio Villa e se sì, allora tutti i cantanti sono neomelodici. ‘Io – conclude – sono un cantautore ma nessuno lo dice: come si fa a non dirlo?’. E, come detto, D’Alessio a Un giorno da pecora annuncia anche la sua iscrizione al Partito Animalista di Michela Brambilla, fatta alla faccia di tutti quelli che dicono che quando canta sembra un cane.

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