Gianfranco Fini oggi torna in politica: che fine aveva fatto?

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Gianfranco Fini vuole ritornare in politica. Dopo il mancato successo di Futuro e Libertà, cerca di trovare un nuovo spazio tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, restando nell’area della Destra. Manifesta questa sua intenzione attraverso un video, che è stato pubblicato in rete e che appare davvero molto particolare. Gianfranco Fini, infatti, viene immortalato in un campo da calcio e si presenta nelle vesti di allenatore. In perfetto stile con i Mondiali di questo periodo, con una cravatta blu, camicia e gemelli ai polsini, Fini rigira il pallone, tenendolo tra le mani e poi si alza dalla panchina.

Il tutto è stato fatto anche per annunciare la kermesse Partecipa, che si terrà il 28 giugno a Roma, nell’ambito della quale Fini vuole segnare il suo rientro attivo in politica. La sua intenzione è quella di ritornare a vincere, proprio adottando quel parallelismo fra sport e politica, che tanto piace all’ex leader di Futuro e Libertà.

Che fine aveva fatto

Che fine aveva fatto Gianfranco Fini? Egli aveva dato le dimissioni da Futuro e Libertà nel maggio del 2013, in seguito alla sconfitta che il suo movimento aveva riportato alle ultime elezioni politiche. In effetti proprio in quell’occasione Fini aveva preferito dire addio alla politica e aveva lasciato il suo partito, che era nato nel 2011 dopo la scissione dal Popolo della Libertà di Berlusconi. Si è discusso molto su di lui in questo periodo in cui è stato assente dalla politica attiva, anche perché non era bastata nemmeno l’idea della creazione di un Terzo Polo e, secondo alcuni, è stata anzi l’alleanza proprio con Mario Monti che ha determinato la sconfitta di FLI alle elezioni. Fini ha preferito semplicemente stare lontano dalle scene per un certo periodo di tempo.

La carriera politica

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La carriera politica di Fini è iniziata nel 1969. Proprio in quell’anno egli si iscrisse alla Giovane Italia, un’associazione studentesca legata al Movimento Sociale Italiano. Nel 1977 Fini diventò segretario nazionale del Fronte della Gioventù. Era stato Giorgio Almirante a volerlo in questo ruolo, che durò fino al 1988. Nel 1983 fu eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati. Nel 1993 ha presentato la sua candidatura a sindaco di Roma, insieme a Francesco Rutelli, il quale si aggiudicò la partita, nonostante i due fossero arrivati al ballottaggio.

Due anni dopo, nel corso del congresso di Fiuggi, diventò presidente di Alleanza Nazionale. Dal 2001 al 2006 occupò la carica di vicepresidente del Consiglio nel secondo Governo Berlusconi. Nel 2004 divenne anche ministro degli Esteri. Il 30 aprile 2008 fu eletto Presidente della Camera, ma il rapporto con Berlusconi era destinato a finire. Nel 2010, infatti, Fini espresse alcune critiche nei confronti del PdL e Berlusconi lo invitò a dimettersi dalla sua carica di Presidente della Camera. Espulso dal PdL, nel 2010 Fini creò un nuovo gruppo parlamentare, Futuro e Libertà per l’Italia. Nel 2013 Fini si candidò alla Camera in tutte le circoscrizioni, coalizzandosi con Scelta Civica di Mario Monti e con l’UDC. In quell’occasione il suo partito fu ampiamente sconfitto.

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