Giallo sulla morte di Fabio Altruda: chi era il giovane pilota e perché non ha lanciato l’Sos

È giallo sulla morte del pilota Fabio Antonio Altruda, il 33enne morto dopo essere precipitato con un aereo Eurofighter.

Fabio Altruda
Fabio Altruda – Nanopress.it

L’aereo militare del 37esimo stormo, di stanza a Trapani Birgi, è precipitato a pochi chilometri dallo scalo dove era destinato e le ricerche sono scattate subito dopo lo schianto.

Fabio Altruda muore dopo lo schianto dell’Eurofighter

L’allarme di un Eurofighter precipitato all’aeroporto Birgi di Trapani è scattato intorno alle 18 di ieri e subito sono stati bloccati i voli di linea e sono iniziate le procedure di ricerca del pilota.

Si tratta del 33enne Fabio Altruda, precipitato in una zona molto difficile da perlustrare, con i ricercatori che hanno lavorato al buio e in condizioni estreme per provare a salvare il giovane, ma per lui non c’è stato nulla da fare.

Altruda si stava avvicinando con l’aereo militare per atterrare nella base aerea di appartenenza. Era di rientro da un addestramento, come tante volte accadeva, ma questa volta qualcosa è andato storto e il giovane è morto sul colpo.

Dopo che l’avviso è stato diramato, i militari aeronautici sono giunti sul posto e con l’aiuto di quanti più mezzi possibili, hanno avviato le ricerche insieme a pompieri, forze dell’ordine e sanitari del 118.

Nonostante i prolungati e disperati tentativi di portare a casa il giovane in vita, la salma è stata trovata incastrata ancora fra le lamiere del mezzo, in un territorio complesso e austero che ha ostacolato non poco le operazioni.

Ora ci sono diversi nodi da sciogliere in merito a questa vicenda che ha proclamato il pilota come l’eroe che nonostante le difficoltà non ha abbandonato l’Eurofighter.

Chi era Fabio Antonio Altruda

Fabio ha trovato la morte nel tardo pomeriggio di ieri dopo 15 anni di carriera in aeronautica. Originario di Caserta, aveva 33 anni ed era entrato nell’Aeronautica Militare con il Corso regolare Ibis 5° dell’Accademia di Pozzuoli.

Altruda aveva all’attivo centinaia di ore in volo, molte delle quali anche fuori dall’Italia in attività legate alla Nato.

Nella pagina Facebook ufficiale dell’Aeronautica, il ragazzo è stato ricordato con un lungo post in cui tutto il Corpo lo ha salutato, dedicandogli tutte le missioni presenti e future nella difesa dello spazio aereo.

Al cordoglio si è aggiunto anche il Capo di Stato Maggiore Luca Goretti, esprimendo vicinanza ai familiari del giovane.

Ancora in corso di accertamento i motivi dell’incidente e l’Aeronautica ha avviato un’indagine per fare chiarezza sulla vicenda.

Il luogo dello schianto
Il luogo dello schianto – Nanopress.it

L’impatto, avvenuto in una zona agricola a circa 5 miglia dalla base aerea di Trapani, non ha causato danni ad altre persone.

Il giallo del mancato Sos

Le comunicazioni dell’aereo militare con la base di Trapani si sono interrotte poco sopra a Marsala e quando già erano iniziate le manovre di avvicinamento alla base.

Oltre all’inchiesta che a breve partirà da parte dei militari, continua parallelamente l’indagine delle forze dell’ordine, che hanno ipotizzato che il giovane sia rimasto ai comandi per evitare l’impatto sul centro abitato.

Da un’esplosione in volo a un malore improvviso, sono diverse le ipotesi degli inquirenti, fra cui anche quella del malore. Si ipotizza anche il fenomeno del wind share, ovvero un forte vento che se colpisce un velivolo in fase di atterraggio, può letteralmente schiacciarlo al suolo.

Fabio Antonio Altruda, i cui resti sono stati trovati e recuperati la notte scorsa, potrebbe anche essere rimasto ai comandi fino all’ultimo nonostante le difficoltà, per evitare di colpire le zone abitate.

Come mai però non è stato lanciato alcun allarme? Altruda viaggiava in coppia con un altro aereo militare che lo precedeva e che regolarmente ha fatto rientro alla base proprio mentre la torre di controllo perdeva i contatti con l’Eurofighter.

Stando alle prime informazioni, a terra non è arrivato nessun segnale di allarme e nemmeno quello relativo all’espulsione del sedile, il quale aziona automaticamente il Gps.

Una telecamera di zona ha ripreso lo schianto ma per chiarire meglio la dinamica sarà importante la scatola nera, che in queste ore verrà recuperata.

Fonti militari riferiscono che l’area dell’impatto è stata sequestrata e in attesa che venga recuperato questo importante elemento utile per i rilievi sia della Procura che dell’Aeronautica, non è possibile stabilire una chiara ricostruzione dell’accaduto.

 

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