Rubato il pc a un bambino disabile, l’appello del padre: ‘Restituitelo, mio figlio lo usa per parlare coi compagni’

Furto di un computer a un bambino disabile, l'appello del padre 'Col pc mio figlio parla coi compagni'

[didascalia fornitore=”altro”]Foto Pixabay[/didascalia]

Talvolta il furto di un oggetto genera un danno molto maggiore della perdita del mero valore economico. A Bologna, a un ragazzino gravemente disabile di 9 anni è stato rubato il computer, uno strumento prezioso e indispensabile per la sua autonomia: con quel pc infatti, dotato di uno speciale programma, era in grado di comunicare coi suoi compagni di scuola. Per questo il padre del piccolo Andrea, Gianluca Dall’Osso, ha voluto lanciare un appello ai ladri: ‘Vi prego, riportate il computer a mio figlio: è lo strumento con cui comunica con le sue maestre e con i suoi compagni di classe’.

I ladri hanno letteralmente messo sottosopra la scuola elementare Giordani alla Cirenaica e tra le altre cose hanno rubato anche il pc di Andrea. Grazie all’installazione di un programma all’avanguardia, il bambino poteva rimanere al passo con gli studi, comunicando con insegnanti e compagni di classe.

Per il padre dunque, la rabbia è doppia, in questo modo Andrea non soltanto è stato derubato del suo computer, ma anche della sua possibilità di proseguire con gli studi. ‘Faccio un appello ai ladri: ridateci quel computer, lì dentro c’è tutto quello di cui il mio bambino ha bisogno per continuare ad andare a scuola, ha dichiarato Gianluca Dall’Osso a Il Corriere dell Sera. ‘Il computer non è un problema ricomprarlo, ma è un problema recuperare tutto quello che c’è dentro’, ha precisato il padre.

La malattia di Andrea

La patologia di Andrea, il secondo di tre figli, non è ancora nota. Fino a 6 mesi è stato bene, poi sono iniziati i problemi: ‘E’ in corso la ricerca, siamo seguiti dal Bellaria. È un bimbo solare, allegro, ride molto, ma è intrappolato nel suo corpo, non ha la capacità di governarlo. Eppure capisce, vede, comunica tutto solo con le mani ed è con le mani che interagisce con il computer, riuscendo a fare tutto il lavoro scolastico. È una cosa miracolosa’, ha raccontato il padre a Il Corriere della Sera.

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