Frasi celebri di Totò per ricordare il Principe della risata, Antonio De Curtis

Retrospettiva Toto'

Vogliamo ricordare con una serie di frasi celebri di Totò il principe della risata, il napoletano Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, noto più comunemente come Antonio De Curtis, uno degli artisti più grandi che l’Italia abbia avuto. Comico dalla battuta pronta, ha recitato anche in ruoli drammatici, divenendo un mito nel mondo teatrale e cinematografico. Nato a Napoli il 15 febbraio 1898, morì a Roma il 15 aprile 1967. Dopo la sua morte ebbe tre funerali: uno a Roma, uno a Napoli, ed un terzo (ma con la bara vuota), nel Rione Sanità dove era cresciuto. Ecco allora una collezione di frasi, citazioni e aforismi di Totò che sono ormai diventati patrimonio nazionale.

– Quello che vuoi per me, il Doppio lo auguro a te.
– Lei non è fisso? Eppure dalla faccia si direbbe di sì.
– In carcere, con rispetto parlando, stavo tra persone perbene.
– Signora sono a sua completa disposizione, corpo, anima e frattaglie.
– Chiedo l’annullamento del matrimonio alla Sacra Ruota, anzi per tutte le ruote.
– Mi stanno per arrestare. E’ una questione di secondi, anzi, di secondini.
– Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis.
– E’ la somma che fa il totale.
– Io sono parte nopeo e parte napoletano.
– Due secondini fanno un quartino, quattro secondini fanno un mezzo litro.
– Io non faccio il cascamorto, se casco, casco morto per la fame.
– Adesso che siamo a Milano, andiamo a vedere il famoso Colosseo.
– Io non rubo, integro. D’altra parte in Italia chi è che non integra?
– Evado di giorno perché non mi va di essere un evaso di notte.
– Il napoletano lo si capisce subito da come si comporta, da come riesce a vivere senza una lira.
– Questa mappa è piccola, è troppo piccola, è una mappina.
– La fotografia di mio padre stava in tutti i commissariati: era un tipo fotogenico.
– Non mi guardi con quegli occhiacci…Lei con quegli occhi mi spoglia…Spogliatoio!
– Lei e’ un cretino, s’informi.
– A proposito di politica, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?
– Chi dice bugie va all’inferno con le palle di fuoco in bocca.
– E’ vero, ho rubato per 25 anni, ma l’ho fatto per alleviare le sofferenze di un orfano, povero, senza casa, senza madre, né padre: io.
– Credevo che mia moglie fosse una carogna, finché non ho visto la sua.
– Lei non sa chi sono io!
– Siccome sono democratico, comando io.
– I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più ti fanno male.

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– Ammesso e non concesso.
– Ogni limite ha una pazienza.
– Mi scompiscio dalle risate.
– L’acne giovanile si cura con la vecchiaia.
– Sono un uomo di mondo: ho fatto tre anni di militare a Cuneo.
– Lei puzza con la “p” maiuscola.
– Il coraggio ce l’ho. E la paura che mi frega.
– Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis.
– È incredibile come un bipede di genere femminile possa ridurre un uomo.
– Devo andare a un funerale di un morto.
– Chi dice che i soldi non fanno la felicità, oltre ad essere antipatico, è pure fesso.
– Prendo tre caffè alla volta per risparmiare due mance.
– Tutti i giorni lavoro, onestamente, per frodare la legge.
– E questa sarebbe la svolta a sinistra? Ma mi faccia il piacere! Svolti a destra e prenda il treno.
– Il nostro paese è un paese di navigatori, di santi, di poeti e di sottosegretari.
– Do ut des, ossia tu dai tre voti a me che io do un appalto a te.
– L’educazione tante volte è vigliaccheria.
– Morto il barbiere, la barba s’allunga.
– Se ognuno pensasse agli incassi suoi!
– Ognuno fa la gamba secondo il suo passo.
– Ai postumi l’ardua sentenza!
– È la somma che fa il totale.
– Questa è la civiltà; hai tutto quello che vuoi quando non ti serve.
– Cavaliere, nessuno vuole farla fesso.., non c’è bisogno.
– Gli avvocati difendono i ladri. Sa com’è… tra colleghi.
– Nel dolore un orbo è avvantaggiato, piange con un occhio solo.
– Sono un minorenne anziano.
– Il lavoro: una vita sotto la dipendenza di un uomo qualunque.
– Il ricatto, qualche volta, serve.
– La sua vita si svolge tra casa e chiesa… E va be’, ma nel tragitto che cosa succede?
– Chi non si arrangia è perduto.
– Ragazzi miei, non me ne vanno bene due.

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(Totò e Magali Noel in Totò e Cleopatra)

– Io quando fingo, fingo sul serio.
– Per avere una grazia da San Gennaro bisogna parlargli da uomo a uomo.
– In galera l’aria, quando riesce a passare, è ottima.
– Noblesse òblige: la nobiltà è obbligatoria.
– Non posso morire! C’ho un appuntamento.
– Le macchine.., le macchine… sarà, ma non ragionano.
– I ministri passano, gli uomini restano.
– Ho paura, quello è un deputato.
– E’ un affare? No, è un furto, garantisco io.
– Toglimi una curiosità, tuo zio è sempre morto?
– La donna è mobile e io mi sento un mobiliere.
– E un caso di forza maggiore o di forza minore?
– Mai che a un rinfresco dessero un piatto di spaghetti caldi!
– Gli italiani prima hanno perso la guerra, poi hanno perso la pace.
– A me i gatti neri mi guardano in cagnesco.
– Come è gentile per essere una parente: sembra un’estranea!
– Paese che vai, americani che trovi.
– Non sono brutto mi arrangio.
– A volte, anche un cretino ha un’idea.
– Dunque: noi vogliamo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?

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