Ferrero premia i dipendenti con +9mila euro in 4 anni

Francesco Paolo Fulci presidente Ferrero

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E’ stato firmato il nuovo accordo integrativo del gruppo Ferrero che era scaduto lo scorso 30 giugno 2018. L’intesa – spiegano Attilio Cornelli, Mauro Macchiesi e Guido Majrone, segretari nazionali di Fai, Flai e Uila – prevede un premio variabile di 9.210 euro spalmato in quattro anni (2.220 nel 2019 e 2020, 2.320 nel 2021 e 2.450 nel 2022), che a regime porterà a un aumento del 14% rispetto a quanto previsto dall’ultimo contratto integrativo.

“Abbiamo sottoscritto un accordo che offre ai circa 6mila lavoratori della Ferrero Italia, oltre a un buon aumento del salario variabile, anche la necessaria stabilità e continuità occupazionale. L’integrativo contiene, infatti, all’interno del capitolo investimenti area industriale, le iniziative imprenditoriali e gli investimenti che l’azienda intraprenderà nel quadriennio, anche per mantenere stabile l’occupazione del gruppo nei siti italiani”, precisano i sindacalisti.

Inoltre: ”Un importo una tantum di 50 euro all’anno sarà poi destinato ai lavoratori che decideranno di iscriversi ad Alifond o che sono già iscritti, con il versamento delle somme al fondo di previdenza complementare oltre a quelle previste dal Ccnl applicato”.

“Al centro dell’integrativo ci sono gli interessi dei lavoratori”, sottolinea Majrone in una nota della Uila. “Non solo, infatti, l’azienda si è impegnata ad intraprendere una serie di iniziative e investimenti nel quadriennio per mantenere stabile l’occupazione nei siti italiani, ma – aggiunge – sono state incrementate molte misure di welfare”.

“Tra queste voglio sottolineare l’innalzamento delle giornate di permesso per le visite pediatriche dei figli di età compresa tra 0 e 14 anni; l’aumento, rispetto a quanto previsto dalla legge, dei permessi retribuiti al padre in occasione della nascita del figlio e per assistere i genitori e/o il coniuge in caso di gravi infermità; l’attivazione di forme di part-time per i genitori al rientro dai periodi di astensione obbligatoria fino al compimento del quarto anno di vita del bambino e l’inserimento in busta paga di un contatore per le notti interamente lavorate”.

In più il futuro piano di investimenti industriali per il comprensorio italiano vede da una parte la partenza di nuove linee produttive, con l’obiettivo di sviluppare ulteriori e differenti possibilità di business, e dall’altra l’aggiornamento degli impianti ”per mantenere all’avanguardia le tecnologie presenti nei diversi siti”. Viene riconfermata la centralità dell’Italia anche relativamente agli investimenti legati alle attività di ricerca e sviluppo.

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