Ferrara: barricate contro le mamme migranti ospitate in un ostello di Gorino

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Diversi abitanti di Goro e della frazione Gorino, località che si trovano in provincia di Ferrara, in Emilia Romagna, hanno impedito l’arrivo di un pullman con a bordo dodici mamme migranti con i loro figli, alzando barricate sulla strada dopo aver prelevato dei bancali dal vicino porto. La protesta è stata dura. Per ore è stata bloccata la strada comunale che porta all’Ostello Bar ‘Amore e Natura’ che si trova sull’argine del Po, dove le donne e i bambini dovevano essere ospitati in via del tutto eccezionale e straordinaria. Filippo Rubin e la sua compagna Serena, una ragazza serba, sono i titolari della struttura, di proprietà pubblica. Si sono detti allibiti dalla situazione evidentemente ”sfuggita di mano”.

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”SALVIAMO GORINO DALLA CRIMINALITA’ E DAL DEGRADO” Gorino è una perla da salvare dall’invasione, dalla criminalità e dal degrado. Queste sembrano essere state le parole d’ordine che hanno spinto la rivolta dei paesani contro le profughe in cerca di alloggio: ”Quello è il nostro bar. Donne incinte? Che ci frega! Vinceremo, per la Madonna se vinceremo”, replicano gli uomini del presidio. Altri fanno sapere che: ”Noi siamo un paesino pulito, non possiamo accettare che ce lo sporchino”. ”Giusto, e poi si sa come vanno queste cose, dicono undici donne e subito dopo ci mandano i maschi, avranno pur dei mariti, e così diventa una invasione”. Per il ministro Angelino Alfano, ”quel che è accaduto non è Italia”. Il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, si vergogna ”di questa brutta pagina”. Il capogruppo leghista in Regione invece, Alan Fabbri li chiama ”nuovi eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza” mentre Matteo Salvini twitta ”io sto con i cittadini di #Gorino”.

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Parte della popolazione di Goro e Gorino (composta da circa seicento anime in tutto) non ha accettato la decisione del prefetto Michele Tortora di requisire l’ostello per ospitare migranti sul proprio territorio ed è scesa in strada per una protesta pesante e decisa contro l’arrivo di alcuni migranti in paese nella serata di lunedì 24 ottobre 2016, tanto che alla fine della manifestazione, le dodici profughe hanno trovato alloggio in altre strutture site in comuni del comprensorio.

Anche se non c’è ufficialità, i Comuni che in extremis hanno accolto le mamme con i loro bambini dovrebbero essere Comacchio, Fiscaglia e Ferrara. ”Sistemazioni di fortuna, va ancora trovata una struttura definitiva”, ha precisato il prefetto, che ha approfittato dei microfoni dei cronisti per ribadire un altro punto, dal momento che è stato criticato di aver preso decisioni senza ascoltare la cittadinanza: ”Mi sembra francamente ingeneroso – ha replicato Michele Tortora – sono due anni e mezzo che facciamo riunioni con i sindaci e gli amministratori della provincia, che lancio appelli perché diano una mano a gestire l’emergenza: soprattutto ai sindaci dei comuni che, come Goro e Gorino non ospitano alcun migrante”. Su Twitter la notizia è stata seguita con l’hashtag #gorino

E SE A FERRARA ALZANO LE BARRICATE, A NAPOLI…A Napoli invece sono apparsi striscioni e cartelli di benvenuto a rifugiati, che mostrano la grande solidarietà che accomuna la popolazione campana quando si tratta di aiutare il prossimo: “Benvenuti migranti, Napoli è la vostra casa, venite da noi non ci sono barricate”. La catena di solidarietà è partita sui social con gli hashtag #noborders #restiamoumani #welcomerefugees

striscione napoli a favore dei rifugiati

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‘UNA VERA VERGOGNA’“Mi vergogno molto di quello che è successo a Ferrara, credo si debbano vergognare quelle persone che hanno impedito la sistemazione di donne e bambini”, ha dichiarato il prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento Immigrazione del ministero degli Interni, ai microfoni Gr1 Rai, intervenendo sul caso di Gorino e delle barricate alzate per impedire il passaggio del pullman che portava le donne migranti: “E’ un amaro ricordo che quei cittadini si porteranno appresso a lungo”, ha concluso Morcone.

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