Fabio e Mingo indagati: 10 i servizi sospetti, il Codacons si costituisce parte civile

I due ex inviati di Striscia la Notizia Fabio e Mingo sono adesso indagati e 10 servizi sospetti saranno esaminati dalla Procura di Bari, alla ricerca delle prove che dovrebbero incastrare il duo per i reati di truffa e simulazione di reato. Mediaset e Antonio Ricci hanno già depositato la propria denuncia e attendono gli accertamenti sui servizi indicati come possibili bufale. Nel frattempo anche il Codacons, l’associazione di tutela per i consumatori, ha annunciato che si costituirà parte civile nel procedimento contro i pugliesi sotto inchiesta, esprimendo al contempo pieno appoggio al tg satirico di Canale 5 e alla sua produzione. Il presidente di Codacons Carlo Rienzi dichiara: ‘Esprimiamo solidarietà e vicinanza ad Antonio Ricci e a tutto il team della trasmissione‘.

Sembra aggravarsi sempre di più la posizione di Fabio e Mingo, la coppia di storici inviati di Striscia la Notizia recentemente sospesa per presunte irregolarità nella realizzazione dei servizi. Nonostante i due sostengano la propria estraneità alla faccenda, la Procura di Bari ha aperto un fascicolo e inziato le indagini di rito per verificare se a carico degli ex inviati sia possibile concretizzare l’accusa di simulazione di reato. Alla base della accuse ci sono due servizi in particolare: il primo riguardante una maga sudamericana rivelatasi inesistente e il secondo dedicato al falso avvocato che si è poi scoperto essere un attore. Oltre a quasti due casi, la produzione di Striscia la Notizia ha posto sotto la lente d’ingrandimento 10 servizi sospetti, che passeranno sotto la lente d’ingrandimento rivelando forse altre irregolarità.

In concomitanza con le indagini della Procura di Bari, Mediaset e Antonio Ricci hanno denunciato Fabio e Mingo per truffa, ottenendo anche il supporto del Codacons, che attraverso le parole del presidente Carlo Rienzi prende posizione: ‘Striscia la Notizia è da sempre una trasmissione dedita alla difesa dei cittadini e alla denuncia di truffe. Per tale motivo, se dalle indagini dovessero emergere illeciti, ci costituiamo parte offesa nel procedimento‘. Al momento sono coinvolti nell’indagine, oltre a Fabio e Mingo, tutti coloro che parteciparono alla realizzazione del servizio sul falso avvocato nel 2013, mentre non ci sono accuse a carico degli autori di Striscia la Notizia, da sempre proclamatisi allo scuro delle eventuali truffe organizzate dagli inviati.

L’indagine sull’operato di Fabio e Mingo è ormai in corso, capitanata dal Pubblico Ministero Isabella Ginefra, la prima ad aver scoperto la vera identità dell’attore che aveva impersonato il falso avvocato nel servizio incriminato di Striscia la Notizia. Quanti dei 10 servizi sospetti controllati dalle autorità si riveleranno delle bufale?

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