Eyebombing, il fenomeno della street art che sta conquistando il web

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Come rendere più belle e più a misura d’uomo le metropoli al giorno d’oggi, spesso grigie e del tutto anonime? Con l’eyebombing, movimento che da Copenaghen ha preso piede in altre città d’Europa: basta applicare dei “goggly eyes“, gli occhietti adesivi che si muovono in qualunque angolo della città e anche l’oggetto più brutto diventerà irresistibile. Il fenomeno nasce dalle menti creative di Kim Nielsen e Peter Dam, fondatori di eyebombing.com, che si sono dati una missione: umanizzare le strade e portare il sorriso alle persone che camminano per le città.

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I due creativi hanno iniziato con un sito, eyebombing.com, e un gruppo su flickr, estendendosi poi agli altri social fino a diventare un vero fenomeno globale.

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L’idea era di dare uno spazio pubblico che racchiudesse le opere dei tanti street artist che, come loro, non lottano contro lo spazio pubblico, ma lo leggono come un’aggiunta alla città, anche quando non rientra nei canoni estetici tradizionali.

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D’altra parte, il loro motto lo dice in maniera chiara. “Humanizing the world, one googly eye at a time”, cioè umanizzare il mondo, un occhio ballerino alla volta.

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Tutti possono diventare dispensatori di eyebombing, scrivono i due creatori sul sito: basta usare due occhietti adesivi per umanizzare qualsiasi oggetto cittadino, anche il più improbabile e rendere ogni città più umana, con un tocco di umorismo che male non fa.

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