Evasione fiscale, le bollette saranno usate per incrociare i dati?

Combattere l’evasione fiscale in Italia attraverso le bollette delle utenze di luce, gas, acqua e rifiuti: questa la proposta che il governo Renzi potrebbe mettere sul tavolo per contrastare una piaga e, al contempo, reperire i fondi necessari per le riforme economiche e fiscali. Ben presto, quindi, il Fisco potrebbe dotarsi di un’arma in più da affiancare ai controlli usuali e al famigerato Redditometro, entrato in vigore proprio nei primi mesi del 2014. L’idea, inserita anche nel testo del DEF 2014, pone però diversi problemi, primo tra tutti quello sulla privacy dei cittadini, rilievo peraltro sollevato anche per il Redditometro. Per ora si tratta solo di una proposta, ovviamente, ma ben presto la lotta all’evasione fiscale potrebbe arricchirsi di un nuovo capitolo.

Partiamo dalle dichiarazioni di Matteo Renzi, che dimostrano la volontà di un approccio differente al problema dell’evasione, meno scenografico ma più concreto: “La lotta all’evasione — queste le parole del premier ai suoi collaboratori — non si fa con i blitz, come a Cortina o a Ponte Vecchio, ma con un investimento massiccio in nuove tecnologie. Il che non vuol dire ridurre l’utilizzo del contante“. Con una premessa del genere, era inevitabile che un primo passo venisse compiuto già nel Documento di economia e finanza 2014, ovvero il testo che mostra le stime macroeconomiche per il Paese e mette nero su bianco i programmi del governo per la ripresa e lo sviluppo nel medio termine. E infatti, già nella bozza del testo si sottolineava la necessità di “rafforzare l’attività conoscitiva e di controllo delle agenzie fiscali attraverso l’uso prioritario dei sistemi informatici con interconnessione fra tutte le banche dati esistenti, eliminando doppioni costosi e massimizzando sia l’efficacia dell’uso di tutti i dati esistenti che l’azione sinergica di tutti gli attori utili alla lotta contro l’evasione fiscale“.

E’ a questo punto che entrano in gioco gli enti locali e le bollette delle famiglie italiane, perché una indagine conoscitiva del Parlamento sull’anagrafe tributaria ha dimostrato che in Italia le banche dati sono ben 129 e, cosa ancora più grave, difficilmente comunicano tra di loro. Incrociare i dati, in una situazione del genere, è quasi impossibile, ed è proprio in questi buchi neri che si infilano gli evasori per fare i loro comodi. Il piano di Renzi parte da una razionalizzazione di questo sistema di dati, che dovrà diventare coerente ed essere utilizzato in maniera sistematica. Con l’aiuto di tutti, dall’Agenzia delle Entrate ai Comuni, che sono poi i depositari delle informazioni sulle utenze di acqua, gas, luce e rifiuti. Combattere l’evasione è una questione morale ma anche pratica, perché nel 2013 gli incassi dalla lotta hanno raggiunto i 10,7 miliardi di euro, soldi che possono essere utilizzati per questioni importanti: taglio del cuneo fiscale, riduzione della pressione fiscale, setup degli ammortizzatori sociali.

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