Esplosioni nella notte a Odessa e Mykolayiv

Diverse esplosioni nella notte sono state avvertite in Ucraina in particolare nella città di Odessa e a Mykolayiv. Mosca ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sull’Ucraina. Il traffico sul ponte di Crimea è stato ripristinato in una sola corsia.

Lavoratori ripristinano il ponte di Crimea
Lavoratori ripristinano il ponte di Crimea – Nanopress.it

L’accordo sul grano è saltato, gli USA e l’Ucraina condannano la decisione della Russia di ritirarsi. La Russia ha affermato che continuerà a tener fede agli accordi contrattuali con i Paesi esteri sul grano, e continuerà a fornire assistenza i Paesi in via di sviluppo.

Esplosioni nella notte a Odessa e Mykolayiv ancora nessuna notizia su danni e feriti

Nella notte è tornato a scattare l’allarme in sette regioni ucraine, secondo quanto riportato dai media le regioni interessate sono Korovohrad, Dnipropetrovsk, Mykolayiv, Poltava, Odessa, Kharkiv e Cherkasy.

Diverse esplosioni sono state avvertite sia nella città di Mykolaiv che nella città di Odessa. I media locali parlano che sono state attivate le difese antiaeree. Sono state avvertite esplosioni anche a Kharkiv.

Mosca ha chiesto per il 26 luglio una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sull’Ucraina, a renderlo noto è Dmytri Polyansky il vice rappresentante permanente russo all’Onu.

Marat Khusnullin ha annunciato che il traffico sul ponte di Crimea è ripreso su un’unica corsia in senso contrario. L’annuncio è stato fatto sul canale Telegram.

Rosemary DiCarlo, vicesegretario generale Onu per gli Affari politici, ha diffuso la notizia che secondo i dati in loro possesso sarebbero circa 9300 i civili che sono morti dall’inizio della guerra a oggi sul suolo ucraino.

I numeri sono stati forniti durante la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, oltre a questo dato è stato diffuso anche il dato sui feriti che equivale a circa 16mila civili.

Ha poi affermato che l’Ucraina potrebbe essere la nazione con il maggior numero di bambini che sono stati mutilati e uccisi.

John Kirby, portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale negli Stati Uniti d’America, ha affermato che la controffensiva ucraina non sta andando velocemente come ci si aspettava.

Il conflitto si sta rivelando più duro delle aspettative ma è ancora troppo presto per dare un giudizio definitivo.

Gli Stati Uniti hanno respinto le accuse di Mosca che le loro armi e le forniture di pacchetti militari all’Ucraina stiano prolungando il conflitto. A parlare questa volta è stata Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice americana all’Onu.

L’ambasciatrice ha affermato che gli USA continueranno a fornire assistenza e aiuto all’Ucraina, ha inoltre detto che le accuse della Russia sono solo un modo per distorcere la verità.

Tutto ciò che ha fatto l’America insieme ad altri più di 50 Paesi al mondo è dare i mezzi all’Ucraina per autodifendersi.

Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca, durante il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha esortato i Paesi membri ad unire le forze per restituire i bambini rapiti sul suolo ucraino alle loro famiglie.

È necessario, per la Baerbock, che le autorità indaghino sulle deportazioni in Russia e trovino insieme un modo per riportare a casa questi bambini. La notizia è stata riportata su Ukrinform.

Putin presidente russo
Putin presidente russo – Nanopress.it

L’accordo sul grano

Putin ha deciso di ritirarsi dall’accordo Black Sea Grain Initiative. Zelensky ha avuto un colloquio con Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, in merito al tema.

Per il presidente ucraino questo è un altro tentativo dei russi di usare la fame e la destabilizzazione del mercato alimentare come un’arma.

La Russia scegliendo di ritirarsi dall’accordo sui cereali, secondo Zelensky, ha messo in pericolo 400 milioni di persone che in varie nazioni dipendono dalle esportazioni. Le situazioni più critiche si registreranno nei Paesi africani e asiatici.

Zelensky afferma perciò che l’iniziativa dei cereali del Mar Nero deve essere salvaguardata e per questo ha concordato con Guterres di lavorare insieme per ripristinare la sicurezza alimentare e l’approvvigionamento attraverso le rotte del Mar Nero.

Zelensky sul suo canale Telegram è tornato nuovamente a trattare la questione affermando che l’accordo sul grano deve andare avanti anche senza la Russia, per questo ha annunciato di aver inviato lettere ufficiali sia in Turchia che alle Nazioni Unite con una proposta per continuare.

Per Zelensky Onu, Ucraina e Turchia possono continuare a garantire il funzionamento del corridoio alimentare e l’ispezione delle navi.

Ribadisce poi che l’esportazione è essenziale, e che con la Black Sea Grain Initiative sono stati esportati quasi 33 milioni di tonnellate di prodotti di genere agricolo in ben 45 Paesi.

Antony Blinken, Segretario di Stato americano, è d’accordo con Zelensky, il rifiuto della Russia a partecipare ancora all’iniziativa sul grano danneggia milioni di persone.

Per questo Blinken ha esortato Putin ha ripensarci e a fare un passo indietro, affermando: “Usare il cibo come arma è irragionevole. Esortiamo la Russia a invertire la rotta”.

Dmitry Polyansky, vice rappresentate permanente presso l’Onu russo, ha commentato la conclusione dell’accordo sul grano.

L’uomo ha affermato che la Russia intende continuare a rispettare tutti gli obblighi contrattuali sulle forniture del grano russo ai clienti e continuerà a fornire assistenza ai bisognosi che si trovano nei Paesi in via di sviluppo nonostante gli ostacoli.

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