Ermes Mattielli morto, la rabbia di Salvini: “Vittima dello Stato amico dei delinquenti”

Salvini su Ermes Mattielli

foto da Facebook

Ciao Ermes, ennesima vittima di questo schifoso Stato italiano, amico dei delinquenti”. Matteo Salvini affida a un video sulla sua pagina Facebook lo sdegno per la morte di Ermes Mattielli, commerciante veneto condannato per aver ferito due ladri colti a rubare nel suo deposito di robivecchi. Mattielli aveva sparato 14 colpi di pistola contro i due rom il 13 giugno 2006, ferendoli gravemente: per questo era stato condannato a cinque anni e quattro mesi e al risarcimento di 135mila euro. Il 2 novembre scorso era stato colto da un infarto: ricoverato nel reparto di cardiologia all’ospedale di Santorso, provincia di Vicenza, è deceduto poco dopo.

Mattielli era diventato un simbolo della protesta per il diritto di autodifesa e per l’abolizione del reato di eccesso di legittima difesa, tema molto caro al centrodestra e in particolare alla Lega Nord che il 16 ottobre aveva organizzato una fiaccolata in segno di solidarietà nel suo paese d’origine, Arsenio. Lo stesso Salvini era stato a cena con lui qualche giorno prima del malore e aveva organizzato una raccolta fondi per far fronte alle spese legali.

Tutti i partiti del centrodestra lo hanno voluto ricordare nel giorno del suo funerale. “Era una persona perbene ha avuto il solo torto di difendersi da due delinquenti che lo stavano derubando”, ha commentato Maurizio Gasparri. Stessi toni da parte di Giorgia Meloni che, dalla sede di Fratelli d’Italia ricorda che “la difesa è sempre legittima” e accusa lo Stato di “avere sulla coscienza la morte di Ermes”.

Il più duro è stato il segretario del Carroccio che si era speso molto in sua difesa e che lo aveva ricordato spesso anche negli ultimi tempi, dopo il caso del pensionato di Milano. “La Lega stava raccogliendo soldi per aiutarlo nelle spese legali: purtroppo quei soldi non serviranno più”, dice Salvini. “Che la sua non sia una morte vana: via il reato di eccesso di legittima difesa”, conclude.

Impostazioni privacy