Elezioni in Grecia, seconda vittoria di Tsipras

Alexis Tsipras vince (di nuovo) le elezioni in Grecia. Per il leader di Syriza è il secondo successo elettorale del 2015, arrivato dopo le dimissioni di agosto, al termine dei negoziati con Bce, Unione Europea e FMI per la questione del debito e il salvataggio della Grecia. Con lui al governo dovrebbe salire la destra di Anel, gruppo indipendentista che affiancherà il secondo governo Tsipras nella realizzazione delle riforme necessarie al Paese per avere il via libera al piano di salvataggio. “Siamo duri a morire, ora comincia la lotta. Questa è la vittoria del popolo, di chi sogna un domani migliore“, sono state le prime parole del neo premier davanti a una folla di sostenitori che ha riempito piazza Klafmos ad Atene.

Il successo di Tsipras è stato chiaro fin da subito: Syriza vince con il 35,5%, seguita dai conservatori di Nuova Democrazia al 28%. Vangelis Meimarakis, leader della formazione, ha ammesso la sua sconfitta, congratulandosi con il neo premier che “ora può fare il governo che crede”. In serata è attesto per il giuramento e già da domani ci saranno i nomi del nuovo governo targato Tsipras.

Cresce però anche il consenso per la formazione di estrema destra Alba Dorata, terzi con il 7% e con un seggio in più al Parlamento ellenico: a votarli, secondo il quotidiano Kathimerini,i disoccupati con una percentuale pari al 16,6 per cento. Male invece l’avventura per i dissidenti di Syriza, riuniti nel partito di Unità popolare che non riesce a superare lo sbarramento del 3%. I socialisti del Pasok si fermano al 6.4%: gli altri partiti che entrano in Parlamento sono il Kke (5.5%); To Potami (centrosinistra) al 4%; i Greci Indipendenti 3.7%; Unione centristi al 3.4%. Il dato più preoccupante è però quello dell’astensione che si attesta al 45,2% contro il 36,% delle elezioni di gennaio.

Con queste percentuali Syriza ottiene 145 seggi; Nea Dimokratia 75 seggi; 19 ad Alba dorata; 17 al Pasok; 15 al Kke; 10 a Potami; 10 ai Greci Indipendenti di Anel, 9 all’Unione centristi. Il governo potrà contare su 155 seggi grazie all’accordo con la formazione degli indipendentisti.

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