Distribuzione degli immigrati nelle regioni italiane: il piano del Governo e i dati

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E’ pronto il piano del Governo che il Viminale ha delineato per la gestione dei migranti. E’ chiaro come da parte dell’esecutivo ci sia l’intenzione di trasferire i profughi in quelle regioni, nelle quali ancora non è stata raggiunta la capienza massima. Se poi dovessero mancare altri posti, lo Stato è pronto ad utilizzare anche gli edifici pubblici, comprese le caserme, per ospitare gli stranieri. Le cifre hanno raggiunto dimensioni record, con più di 52.000 approdati sulle coste italiane e più di 80.000 persone da assistere.

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Si è siglato anche un apposito accordo con gli enti locali, per affrontare l’emergenza. L’obiettivo è quello di arrivare ad uno sforzo comune, affinché i 50.000 profughi siano distribuiti equamente su tutto il territorio nazionale.

Il piano del Governo

Lo scopo degli accordi con gli enti locali risponderebbe all’esigenza di evitare che venga lasciato soltanto ad alcune regioni l’obbligo di far fronte ad uno sforzo continuo, che rischia di mandarle in una condizione di sofferenza. Si richiede la collaborazione totale di tutte le regioni italiane, per risolvere la situazione sempre più difficile che si sta creando soprattutto in Sicilia, in Puglia e in Calabria, ma in parte anche in Campania e nel Lazio.

Dalle ultime stime è emerso che in Lombardia sono stati negati almeno 2.000 posti e altri 1.500 in Veneto. In questi giorni potrebbe cominciare il trasferimento in pullman delle persone arrivate in Italia e che, per il momento, restano sistemate nei centri del Sud Italia. Il Viminale ha emanato un’apposita circolare, per chiedere la messa a disposizione di 7.500 posti e per ricordare come anche da parte delle regioni del Nord ci fosse l’obbligo di rispettare le quote previste.

Piero Fassino: “Chiediamo di poter utilizzare le caserme dismesse”

E’ già in esame l’elenco degli edifici pubblici, per decidere l’eventuale requisizione. L’attenzione rimane puntata soprattutto sulle caserme del Nord, per poter allestire i campi in vista di un’estate che certamente sarà segnata da migliaia di sbarchi. Il ministro dell’Interno Alfano ha detto che si dovrà confrontare con i rappresentanti degli enti locali, per trovare una soluzione.

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Era stato il presidente dell’Anci, Piero Fassino, al termine di una riunione in Prefettura, a chiedere al Governo di poter utilizzare le caserme dismesse per l’accoglienza dei profughi. Il sindaco di Torino ha riferito che tutti sono pronti a fare la loro parte, ma devono essere messi nelle condizioni di avere spazi adeguati per l’accoglienza. Fassino ha detto che gli spazi più grandi a disposizione sono proprio le caserme che non si utilizzano più. Fassino ha affermato: “Abbiamo in questi mesi accolto con grande disponibilità e generosità i profughi. Sappiamo che siamo di fronte a un’emergenza non esaurita“.

La distribuzione nelle regioni
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, il 21% dei migranti è ospitato in Sicilia, il 13% nel Lazio, il 9% in Puglia e in Lombardia. In base ai dati aggiornati a febbraio 2015, si rileva che la regione più generosa sarebbe il Molise, con 364,4 immigrati ogni 100.000 abitanti. Seguirebbero poi la Sicilia, con 264,8, la Calabria, con 244,4, la Basilicata, con 155,3.

Esaminando le rilevazioni che riguardano gli immigrati presenti nelle strutture di accoglienza per regione e il tipo di struttura, ci si accorge che in Sicilia sono presenti 5.036 profughi nelle strutture temporanee e 4.732 nei centri SPRAR. Sempre in Sicilia 4.231 sarebbero nei centri CARA/CDA e CPSA. Numeri da record anche per il Lazio: centri SPRAR 4.769, strutture temporanee 2.891 e centri CARA/CDA e CPSA 830. Seguirebbe poi la Lombardia, con 4.915 immigrati nelle strutture temporanee e 948 persone nei centri SPRAR.

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