DiMartedì, Maurizio Crozza con carrellata d’imitazioni: la copertina del 23 dicembre

Carrellata d’imitazioni e sintesi di prestigio stasera a diMartedì. Maurizio Crozza saluta il 2014 con la copertina comica del 23 dicembre. Ci sono tutti: da Napolitano a Renzi, passando per Berlusconi, Ferrero, ma anche Razzi che sul finale augura buon Natale con canzoncina. L’anno intero rivissuto in una carrellata d’imitazioni con i fatti salienti dell’ultimo periodo: dalle dimissioni del presidente della Repubblica alla nuova discesa in campo di Silvio Berlusconi, passando per gli 80 euro di Matteo Renzi, oltre alle ormai storiche gaffes di Antonio Razzi, il senatore di Forza Italia, e del presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero.

In apertura, immancabile, il discorso di Crozza-Napolitano agli elettori: “Care Italiane, cari Italiani. E’ con viva e vibrante soddisfazione che, con la candidatura di Roma e dell’Italia alle Olimpiadi del 2024, quello che prima poteva essere un dubbio ora è una certezza solida come una roccia: perché io, a gennaio, porterò via la uallera…”.

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Si parla di “uallera” e appare Crozza-Renzi dal sorriso malizioso: “Il nostro gufo Giorgio ci lascia”, ma niente paura, perché il nuovo arrivato “non è stato scelto col Patto del Nazareno, ma con la giuria demoscopica di Sanremo. Un nome che potrebbe accontentare tutti è Checco dei Modà. So già che molti vorranno Fragola…”.

Come al solito, Crozza-Berlusconi si sente tagliato fuori e ad aver sentito parlare di Fragola, Lorenzo, il vincitore di X Factor 9, pensa si tratti di una barzelletta: “Io non conosco nessun fragola: io sapevo quella della mela che sa di c*lo!”; occasione comunque ghiotta per ribadire che tornerà presto in politica: “a febbraio”, quando “mi libererò dei vecchietti di Cesano Boscone e potrò tornare in pista più forte che prima”.

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Non può mancare nemmeno l’irreversibile Crozza-Salvini alias tombini di ghisa: “Berlusconi torna in campo? Dipende da che tipo di campo: non deve essere un campo rom, allacciato abusivamente alla rete elettrica comunale coi cavi di rame rubate dai treni dell’Alta Velocità! Vi do un numero – dice – sui treni dell’Alta Velocità: 180 km orari, è la velocità che raggiunge la mano di un immigrato quando sfila un portafogli in metropolitana a un pensionato del nostro territorio”.

Crozza-Ferrero, reduce dal venerdì sera di La 7 non è abituato a stare in onda di martedì. Infatti, è un po’ spaesato: “Un minuto…Dai facciamolo. Un minuto per ricordarlo così. Chi? il compianto Giovanni Floris, che ora conduce un grande talk tra le nuvole. Perché c’è un grande via vai di zinne?”. A parlare di zinne, torna Crozza-Berlusconi estasiato all’idea di vederne: “Dove? Quando? Perché? Comunque, prometto a tutti cataratte e dentiere!”.

Così, verso il finale, l’improbabile duo Camusso-Landini, con l’esilarante voglia di concedersi un ballo, un lento, tra la nostalgia del juke box attivabile con le vecchie cinquanta lire: “Io, Maurizio, evidentemente, non te l’ho mai chiesto, perché, magari, anche la timidezza… Mi piacerebbe tanto fare un lento con te”. Crozza-Landini non si tira mica indietro: “Ma lo facciamo sì, un lento. Più lenti di noi…”.

Le battute conclusive con Crozza-Renzi che pensa alla ripresa (“Mi sono già ripreso gli 80 euro”; dice sornione), con Crozza-Grillo furioso perché bisognerebbe uscire dall’euro perché “dobbiamo tornare al sesterzo, al fiorino, al baratto: io ti do un po’ di focaccia – dice – tu mi dai la tua Ferrari”.

Crozza-Razzi però, non ha dubbi: “Abolire l’euro? Questo non credo! Anche perché a me il vitalizio piace…crudo. Far bollire l’euro? Fare il bollito è bello”. Tutti i personaggi della politica visti con chiave satirica dal comico di La7, Maurizio Crozza.

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