DiMartedì, la copertina di Maurizio Crozza del 31 maggio 2016

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Il video della copertina di Maurizio Crozza a DiMartedì del 31 maggio 2016 – Il comico genovese viene introdotto come sempre dal suo caro ‘Giova’, il conduttore e giornalista Giovanni Floris, dopo l’intervento della Presidente della Camera Laura Boldrini. La tradizionale copertina di Maurizio Crozza, invece, si è concentrata principalmente sulle bagarre politiche e soprattutto, con tanto di supporto della fedele spalla Andrea Zalone, su Matteo Renzi e sulle imminenti elezioni amministrative di domenica 5 giugno. Ma non è mancato un accenno al diktat di Daria Bignardi per il look dei giornalisti su Rai 3 che ha fatto tanto discutere.

La copertina di Maurizio Crozza a DiMartedì del 31 maggio è iniziata con un dubbio amletico del comico genovese: ‘Io domenica vado a votare, no? Metto un sì o un no alla riforma dei sindaci? Scusami, si vota sì per l’abolizione del no?’ I problemi di chiarimento sulle elezioni e la confusione con il referendum costituzionale, in previsione per il prossimo ottobre, non si sono esauriti e il motivo, secondo Maurizio Crozza, sta tutto nella decisione di Matteo Renzi che ha fatto partire tutte le campagne elettorali contemporaneamente.

Ma non è solo il comico genovese ad avere problemi di gestione con tutte le chiamate al voto che aspettano i cittadini italiani: tra il referendum di ottobre ed elezioni in molte città, la confusione sotto il cielo è enorme e Crozza porta un esempio: ‘Ieri a Milano c’è stata una manifestazione di Berlusconi per sostenere Parisi e un’altra di Salvini contro il referendum.’ Stavolta però, a detta di Maurizio Crozza, non saranno gli indecisi a stabilire le oscillazioni di voto: ‘Questa volta sarà fondamentale il ruolo degli storditi’.

In realtà il problema fondamentale sta nell’accanimento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi nella promozione del referendum di ottobre, che metterà a dura prova il suo governo e che confonde largamente i cittadinico chiamati prima alla prova delle amministrative. Crozza però prova a spiegare perché: ‘Ha ragione Renzi: perché dovrebbe promuovere una cosa in cui rischia di perdere? Sarebbe come trovare una mucca che fa da testimonial al McDonald’s.’ Il comico genovese si lancia in una descrizione che dovrebbe fungere da discriminante per far comprendere quando Renzi si comporta da premier e quando da capo del Pd. ‘Come facciamo a capire: quando ha le maniche tirate su è a capo del Pd, quando ci fotte è a capo del governo?’

Ed ecco l’accenno al problema della restituzione degli 80 euro, che ha animato la discussione negli ultimi giorni. Un italiano su otto dovrà restituirli, stando ai dati, e Maurizio Crozza si lascia andare: ‘Siamo di fronte alla eterna lotta tra gli incapienti che devono restituire i soldi e gli incapaci che glieli hanno dati per sbaglio.’

A detta di Maurizio Crozza, però, Matteo Renzi non è incapace: è una figura complessa, articolata, un uomo he si definisce da solo ‘arrogante’ e che è un vero fiume in piena, anche quando difende a spada tratta l’amico Denis Verdini e si dichiara deluso dalla minoranza del PD. E chi c’è nella minoranza? Ma Pierluigi Bersani, naturalmente, che Crozza imita per spiegare, con le solite ardite metafore, le convinzioni della vecchia sinistra: ‘Siamo come il vecchio Motorola che si apriva a vongola, bello ma non serve più’ fa dire Crozza all’ex segretario del Pd, e prosegue rimembrando le sue liberalizzazioni: ‘Io di penale conosco solo quella che ho tolto ai correntisti quando estinguono il mutuo.’ E Crozza-Bersani conclude nuovamente con una metafora: ‘Non è che se un vitello lo mandi a nuoto poi diventa tonnato…’

Tempo anche di festeggiamenti, però, in casa Italia: il 2 giugno la Repubblica italiana compie 70 anni, portati malissimo a detta di Maurizio Crozza, che lancia la frecciata più intensa della serata in difesa del celebre voto che eliminò la Monarchia e promosse la Repubblica: ‘Festeggiamola bene, quest’anno potrebbe essere l’ultima volta, con Renzi in trance agonistica è un attimo…”. Maurizio Crozza si dice sconvolto dalle dichiarazioni di Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano ‘La Repubblica’ che ha rivelato che nel 1946 votò per la monarchia. ‘Ma è come se Camilleri avesse inventato la sigaretta elettronica..’

La copertina di Maurizio Crozza a DiMartedì del 31 maggio si chiude su una nota televisiva e non politica, con quella che il comico genovese definisce una bella notizia: i primi segnali di cambiamento in Rai dopo l’avvento del nuovo dg Antonio Campo Dall’Orto e le nomine dei nuovi dirigenti di rete. L’argomento è naturalmente il diktat ai look proposto da Daria Bignardi, direttore della terza rete: ‘Rai 3 la cambia radicalmente: i programmi no, non è il suo campo’ frusta Crozza elencando i consigli di stile dettati dalla dirigente: niente tacchi alti, niente braccia scoperte e niente tubini neri, che a detta del comico non permetterebbero nemmeno di intervistare il ministro Boschi. La chiusura finale è affidata al pagamento del canone Rai dopo le polemiche sulla messa in bolletta: ‘Invece il canone si può pagare anche in tanga e infradito’.

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