Dieselgate: motori fuori norma già dal 2013, CE sapeva

Secondo il Financial Times, l’Unione Europea sarebbe stata al corrente delle manomissioni di alcune case automobilistiche, effettuate dalle stesse per cambiare i risultati sulle emissioni dei propri veicoli, già dal 2013, ben due anni prima lo scoppio dello scandalo Dieselgate.

Da un articolo del Financial Times intitolato “EU failed to heed emissions warnings in 2013” pubblicato nella giornata di ieri, si evince che l’Unione Europea era a conoscenza dello scandalo di alcune aziende del settore automobilistico. Nello specifico dell’articolo del quotidiano inglese viene citato il commissario europeo all’Ambiente, Janez Potocnik, che avrebbe avvertito i colleghi dell’UE delle pratiche scorrette ed illegali di alcune case automobilistiche.

Il Financial Times rivela che il commissario Potocnik avrebbe scritto ai colleghi dell’UE “Ci sono preoccupazioni diffuse secondo le quali le prestazioni dei motori sono state modificate per rispettare il ciclo di test, nonostante un drammatico aumento delle emissioni al di fuori di quel contesto”.

Il giornale economico londinese si era già interessato dello “scandalo Volkswagen” scoppiato solo due anni dopo la “denuncia” di Potocnik, un articolo in cui veniva citato lo studio del Joint Research Center dell’Unione Europea. Da questa ricerca appariva chiaramente che le emissioni nocive delle vetture sottoposte ai test erano più alte della norma. Il Joint Research Center aveva già effettuato degli studi per la Commissione Europea e questo, secondo il Financial Times, confermerebbe che l’Unione Europea era al corrente dello scandalo Dieselgate prima che le autorità statunitense smascherassero il gruppo Volkswagen.

Questo articolo del Financial Times non fa altro che alimentare le colpe dell’Europa su questa brutta vicenda che sembra ancora molto lontano dal concludersi.

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