Di Battista-Boldrini, scontro alla Camera: il deputato M5S cacciato dall’Aula

Libia:Di Battista,potevamo votare sì ma è provvedimento spot

Nuovo scontro tra Alessandro Di Battista e Laura Boldrini. Questa volta il diverbio si è consumato sul tema dei vitalizi ed è costato caro all’esponente del M5S, cacciato dall’Aula. Tutto ha avuto inizio quando la presidente della Camera ha dichiarato inammissibili le proposte di modifiche al bilancio, presentate dai grillini, sui vitalizi dei parlamentari. Dai banchi dei pentastellati si sono alzate le proteste ed è stato Di Battista a prendere la parola, richiamandosi al regolamento. “Lei ha detto che la legge al Senato verrà approvata“, ha detto il deputato, riferendosi alle dichiarazioni della presidente sul prossimo passaggio del ddl Richetti a Palazzo Madama (dove è stata negata la procedura d’urgenza chiesta dal M5S che avrebbe accorciato i giorni da 60 a 30). “Si può prendere questo impegno da presidente della Camera? Cosa ne sa lei sulla legge sui vitalizi?“.

L’intervento di Di Battista è continuato. “Chi ci garantisce che non sarà affossata o annacquata? Chi ci garantisce che non sarà modificata per essere spedita alla Camera e per non vedere mai approvata una legge sui vitalizi?“.

Boldrini fa notare che il suo non è un richiamo al regolamento, come invece annunciato per avere di nuovo la parola in Aula (come si legge nel regolamento “ogni deputato può parlare una sola volta nella stessa discussione, tranne che per dichiarazione di voto, per fatto personale, per richiami al Regolamento” ) e interviene sia per ricordare che “c’è un iter in corso” e che il suo “non è un richiamo al regolamento“, ma “un intervento nel merito“.

A quel punto è scattato il richiamo all’ordine per due volte (sempre da regolamento), infine l’espulsione. “Esca da quest’aula, si allontani dall’aula, la ringrazio“, ha chiesto Boldrini, definendo quelli usati da Di Battista “toni inaccettabili“, mentre altri esponenti M5S si scagliavano contro la presidente.

Ancora Di Battista era già stato protagonista di un’altra gaffe. Durante la discussione in Aula sul decreto Libia, nell’elencare i presunti responsabili del caos nel paese, ha citato “il premio Nobel Hollande” che poi “ha chiesto scusa“.

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