Cyberterrorismo, i dati del 2022: la guerra in Ucraina mette a rischio la sicurezza

Un nuovo report della Polizia Postale mette in luce il pericolo che quest’anno ha invaso il web, con episodi di cyberterrorismo sempre più numerosi. Ecco i dati dell’anno appena trascorso.

Uffici della polizia Postale
Uffici della polizia Postale – Nanopress.it

Il 2022 è stato un anno complicato a causa del conflitto scoppiato in Ucraina, attaccata dalle forze russe di Vladimir Putin.

Non solo in modo concreto sul territorio, ma anche per quanto riguarda il mondo del web e il cyberterrorismo che, secondo un nuovo report, si è diffuso a vista d’occhio anche nel nostro Paese. Vediamo cosa dicono i numeri raccolti dalla Polizia Postale.

Cyberterrorismo: oltre 13mila attacchi informatici in Italia

Aumentano, secondo i dati riportati dalla Polizia Postale, i crimini sul web, ovvero il cyberterrorismo, provocato da gruppi di hacker criminali e da campagne massive a livello internazionale.

Campagne cyber legate a guerra
Campagne cyber legate a guerra – Nanopress.it

Il report annuale del Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) ha infatti constatato che internet, ormai, ha un ruolo centrale anche nel mondo criminale.

Essendo diventato un elemento imprescindibile nelle nostre vite, anche in questo mondo virtuale si rischia di essere vittime di diversi crimini.

Il recente report della Polizia Postale porta all’attenzione questo fenomeno, con alcuni dati che risultano abbastanza critici.

Nell’odierno contesto internazionale, con tensioni geopolitiche connesse per lo più alla guerra in Ucraina, la sicurezza cibernetica è messa a dura prova.

Infatti, risultano “numerose campagne massive” a livello internazionale, che hanno colpito diverse infrastrutture, sistemi finanziari e aziende strategiche che operano nella comunicazione o nella difesa.

È stato poi rilevato che numerosi gruppi di hacker criminali si sono schierati con la Russia, contro alcuni che sostengono l’Ucraina, creando un vero e proprio conflitto parallelo sul web.

La guerra in Ucraina, quindi, ha provocato numerosi attacchi da parte dei gruppi criminali sul web, peggiorando in modo critico la situazione di cyberterrorismo.

I dati dei crimini sul web in Italia

Il rapporto di cui parliamo evidenzia come il cyberterrorismo nel 2022 sia peggiorato in Italia: infatti, sono stati rilevati quasi 13mila attacchi in questo anno trascorso.

Si parla di una percentuale del 138% rispetto all’anno precedente, in cui si erano registrati solo 5.434 attacchi.

Questi sono relativi, principalmente, al conflitto in Ucraina, che si sposta sul web ed è nominato come “conflitto nel cosiddetto dominio cibernetico”.

Per tamponare la situazione, la Polizia Postale ha aumentato l’attività informativa e di monitoraggio, collaborando anche con l’Europol, l’Interpol e l’FBI.

C’è, quindi, un incremento molto importante dell’utilizzo da parte degli hacker criminali delle piattaforme come i social network o le app di messgagistica istantanea.

Si parla, nel rapporto, di un pericolo importante, la diffusione di contenuti di propaganda che possono essere collegati ad attività di terrorismo.

Questo potrebbe veicolare messaggi sovversivi da parte di diverse organizzazioni criminali, come l’Isis, Al Qaeda ma anche gruppi neonazisti o neofascisti.

In questo scenario, l’attività del Cnaipic della Polizia Postale ha come obiettivo quello di trovare nuovi sistemi di sicurezza preventiva sul web, supportando le infrastrutture colpite per cercare di fermare quanto più possibile il fenomeno del cyberterrorismo in questo nuovo anno 2023.

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