Crozza a Ballarò: Genny ‘a Carogna nuovo candidato alle Europee

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Era inevitabile che Genny ‘a Carogna finisse al centro della copertina di Crozza a Ballarò. Il comico genovese non ha potuto esimersi dal tirare in ballo il già ampiamente discusso capo ultras napoletano. Crozza però ne parla per una ragione ben diversa, una tanto assurda che potrebbe essere geniale.

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In questi giorni Genny ‘a Carogna è sulle pagine di tutti i giornali, a causa di quanto avvenuto durante la finale di Coppa Italia. Ma proprio lo sfortunato evento ha fatto giungere Crozza a una sorprendente conclusione: siamo sicuri di non volerlo far entrare in politica e candidarlo alle Europee? Perché con Genny in lista, c’è quasi il rischio di un plebiscito.

‘Sa parlare sia con il popolo che con le istituzioni. Un dialogo a due con la Merkel e Genny ‘a Carogna risolve tutti i nostri problemi. Si mette a cavalcioni della cancellata del Parlamento Europeo e risolve tutto.’

Ve lo immaginate un dialogo tra Genny e Angela Merkel? Ci pensa Crozza a darvi un’idea molto chiara, con tanto di imitazione doppia.

‘Tu metti via lo spread e io dico ai miei di mettere via la spranga.’

Il comico genovese è sicuro che il capo ultras sia l’uomo giusto per questo Paese. Se poi non vogliamo portarlo in Europa, almeno nominiamolo Presidente del Consiglio, tanto Renzi mica potrà avere da ridire: potrà forse lamentarsi perché al Governo arriva qualcuno a prendere il posto di qualcun altro, senza essere stato eletto?

Genny a’ Carogna è uno che sa imporsi, riesce addirittura a rimette al suo posto Beppe Grillo. Crozza si cala nei panni del leader del Movimento 5 Stelle, intimorito di fronte ai metodi decisi della new entry. Il che è tutto dire.
Matteo Renzi, dal canto suo, è ammirato:

‘Che bravo che è, fa tutto a mani nude, senza slide.’

Nel frattempo, Silvio Berlusconi ha deciso che vuole diventare il padre della patria. E forse non ci vorrà molto perché accada.

‘Con tutte le donne che ha avuto, qualche possibilità che sia il padre di molta patria, ce l’ha.’

La chiusura del monologo è riservata all’altro spettacolo indegno verificatosi in settimana: Piero Fassino che ha mostrato il dito medio agli ultras del Torino. Calcio e politica vanno proprio a braccetto di questi giorni.

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