Cos’è il Cud e a cosa serve? Il modello dell’Inps

Il termine Cud torna di gran moda ogni volta che arriva il periodo delle dichiarazioni dei redditi. Il Certificato Unico Dipendente (abbreviato Cud) è proprio una certificazione dei redditi da lavoro dipendente, da pensione o assimilati. Nonostante sia un documento importante e molto comune, c’è ancora confusione sulle sue caratteristiche. A partire dal soggetto tenuto a rilasciarlo: l’onere spetta al datore di lavoro o all’ente pensionistico, che rilascia ai propri dipendenti o pensionati il Cud come documento ufficiale per attestare le somme erogate e le relative ritenute effettuate e versate al Fisco.

Cos’è e cosa contiene il Cud
Come detto, il Cud viene utilizzato per certificare diverse tipologie di reddito, non solo quelli derivati da lavoro dipendente. Questo certificato è utilizzato anche per attestare l’ammontare complessivo dei redditi corrisposti nell’anno precedente, che non hanno concorso alla formazione del reddito imponibile ai fini fiscali e contributivi, dei dati previdenziali e assistenziali relativi alla contribuzione versata o dovuta all’Inps, comprensivo delle gestioni ex Inpdap. L’uso più comune, comunque, è quello che riguarda l’attestazione dei redditi da lavoro dipendente, di quelli derivati da pensione (detti equiparati) ma anche degli assimilati, categoria quest’ultima che include ad esempio i compensi percepiti da soci di cooperative di produzione e lavoro, la remunerazioni dei sacerdoti e gli assegni periodici corrisposti al coniuge. E’ importante, allora, capire quali informazioni sono incluse nel certificato e imparare come leggerlo. Di regola nel Cud sono riportate tre informazioni importanti:

– Il primo dato è l’ammontare complessivo dei redditi di lavoro dipendente, equiparati e assimilati corrisposti nell’anno precedente e assoggettati a tassazione ordinaria, a tassazione separata, a ritenuta a titolo d’imposta e a imposta sostitutiva.
– Il secondo dato è quello relativo alle ritenute di acconto operate dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico sull’ammontare complessivo.
– Il terzo dato riguarda le eventuali detrazioni effettuate sul totale.

Che obblighi comporta il Cud per il lavoratore o pensionato? Nessuno, anzi, di solito la ricezione del Cud esonera dalla presentazione della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate. Questo è possibile quando il contribuente nell’anno ha percepito soltanto i redditi riportati nel Cud, a condizione che il sostituto d’imposta abbia eseguito correttamente il conguaglio delle imposte. Si può counque decidere di presentare lo stesso la dichiarazione, utile nel caso che si vogliano portare determinate spese in detrazione dall’imposta (le spese mediche o gli interessi sul mutuo, ad esempio). Inoltre i contribuenti esonerati dalla presentazione della dichiarazione possono scegliere la destinazione dell’8 e del 5 per mille dell’Irpef, utilizzando l’apposita scheda allegata al Cud.

MODELLO CUD EDITABILE

Come si compila il Cud
Non spetta quindi al contribuente compilare il Cud, ma è sempre bene sapere quale informazioni vanno inserite, anche se non si è sostituti di imposta. Perché si tratta di dati che riguardano il dipendente (o pensionato). Nello specifico, il modello CUD riepiloga dunque tutti i redditi corrisposti dal datore di lavoro o ente pensionistico nell’arco di un anno solare e si compone di due diverse sezioni

Parte A dedicata ai dati fiscali. Il sostituto di imposta è tenuto a riportare le seguenti informazioni:
– Somme assoggettate a tassazione ordinaria;
– Compensi con ritenuta a titolo d’imposta;
– Compensi assoggettati a imposta sostitutiva;
– Somme assoggettate a tassazione separata (ad esempio arretrati di anni precedenti, indennità di fine rapporto di lavoro dipendente erogate nell’anno e prestazioni pensionistiche dei fondi di previdenza complementare erogate in forma di capitale);
– Oneri di cui si è tenuto conto (per esempio i canoni di locazione) e altri dati necessari ai fini dell’eventuale presentazione della dichiarazione dei redditi (per esempio, il numero dei giorni di lavoro dipendente e/o pensione).

Parte B dedicata ai dati previdenziali. Il sostituto di imposta è tenuto a riportare in questa sezione tutti i dati previdenziali e assistenziali relativi alla contribuzione versata o dovuta all’Inps e l’importo dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore versati e/o dovuti agli stessi enti previdenziali.

ISTRUZIONI ALLA COMPILAZIONE DEL MODELLO CUD

Quando si presenta il Cud
Non ci resta che capire quali sono le scadenze per la presentazione del Cud all’Agenzia delle Entrate e la conseguente consegna al contribuente. Il certificato deve essere consegnato, in duplice copia, al contribuente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico, entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui sono stati conseguiti i redditi certificati. In caso di cessazione del rapporto di lavoro, il Cud va consegnato entro 12 giorni dalla richiesta del dipendente. Dal 2013 è entrata in vigore una norma che prevede l’invio del Cud solo per via telematica, a patto che il contribuente abbia gli strumenti necessari per riceverlo e stamparlo. Anche gli enti previdenziali rendono disponibile il Cud solo in modalità telematica, salva la facoltà del cittadino di richiederne la trasmissione in forma cartacea.

Ogni contribuente può far richiesta al suo sostituto di imposta nel caso voglia ricevere il Cud in versione cartacea. L’obbligo per il datore di lavoro o ente pensionistico vige solo nel caso il Cud debba essere consegnato agli eredi oppure al dipendente che ha cessato il rapporto di lavoro. In ogni caso spetta sempre al datore di lavoro accertarsi che ciascun dipendente si trovi nelle condizioni di ricevere in via elettronica il Cud, provvedendo, diversamente, alla consegna in forma cartacea. Il modulo servirà infatti per la compilazione del 730 o Unico, dichiarazione dei redditi vera e propria per chi non abbia percepito solo i redditi inclusi nel Cud.

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