Cosa fare se arriva una cartella esattoriale di Equitalia

Equitalia, continuano le intimidazioni in tutta Italia

Nonostante Equitalia sia sulla bocca di tutti, cittadini, radio e telegiornali, la maggior parte delle persone non è a conoscenza di come funzioni in realtà questa società italiana. Pochi sanno cosa fare quando arriva una cartella di Equitalia. La prima cosa che succede è che il cittadino finisce regolarmente in preda al panico. Ma quali sono i passi fondamentali da fare per muoversi nella maniera corretta? Scopriamoli insieme.

Equitalia è una società pubblica, nata nel 2007, che è controllata al 51% dall’Agenzia delle Entrate e per il 49% dall’Inps: la sua funzione è quella di riscuotere i tributi per conto dei Comuni, dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps. Equitalia però non si occupa di effettuare controlli, che invece vengono eseguiti dai vari enti, procede soltanto alla riscossione del denaro non versato, guadagnando il 9% su quanto incassato. 

Pertanto, se avete ricevuto una cartella esattoriale di Equitalia, si tratterà per forza di una richiesta di pagamento, ma nella pratica potrebbe non essere dovuto. 

La prima cosa da fare quando si riceve una cartella di Equitalia è controllare l’Ente che ha richiesto la riscossione, che può essere il proprio Comune di appartenenza, l’Agenzia delle Entrate o l’INPS. 

Poi bisogna verificare l’oggetto della riscossione, ovvero se si tratta di Iva, Ires, Irpef, o Tarsu. E’ anche molto importante verificare gli anni a cui fanno riferimento. 

A questo punto potete procedere alla verifica degli importi: in caso non dovessero essere corretti, non dovrete contattare Equitalia, bensì l’Ente che ne ha richiesto la riscossione. 

Nel caso in cui invece sia tutto corretto, avrete 60 giorni di tempo da quello della notifica per pagare gli importi dovuti. In caso aveste necessità di rateizzarli, Equitalia vi offre la possibilità di farlo in rate da 12 a 72 mesi. Nel caso in cui la cifra totale sia inferiore a 20.000 euro non è necessario presentare alcuna garanzia, mentre lo diventa per cifre superiori. 

In caso non siate in grado di sostenere la spesa, potrete richiedere un appuntamento con un funzionario di Equitalia, per ricontrattare il debito: ridimensionare la cifra, concedendo una sgravio parziale, rimane a discrezione dell’Ente richiedente. 

Esiste infine un ultimo scenario possibile, ovvero che gli importi sono dovuti, ma esistono gli estremi per fare un ricorso: in questo caso, il contribuente può notificare il ricorso, entro 30 giorni, presso l’autorità giudiziaria competente. 

Da tenere presente in caso gli importi siano dovuti:

-Se l’importo totale è inferiore ai 20mila euro non è possibile applicare la ganasce fiscali agli autoveicoli;

– Non può essere apposta un’ipoteca sugli immobili per importi inferiori a 8.000 euro, 20.000 nel caso in cui il cittadino possegga un solo immobile che funge da abitazione principale.

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