Cosa emerge dai risultati degli scrutini sulle elezioni generali in Spagna

Le urne sono chiuse in Spagna, dove si è votato per rinnovare il Parlamento con delle elezioni generali che si preannunciano combattute e dall’esito incerto. Mentre iniziano ad arrivare le prime proiezioni, cresce la preoccupazione per l’eventualità che la destra sovranista possa prevalere sulla coalizione socialista del premier Sánchez. Nonostante la corsa serrata sembra che i socialisti abbiano verso la fine degli scrutini perso un po’ di slancio.

Urne in Spagna
Urne in Spagna – Nanopress.it

Come sottolinea l’ex primo ministro britannico Gordon Brown, l’ascesa al governo del partito di estrema destra Vox, alleato dei Popolari, rappresenterebbe una rottura storica in Spagna. Per la prima volta dalla fine della dittatura franchista, una formazione neofranchista potrebbe entrare nella stanza dei bottoni.

Si tratterebbe di un terremoto politico le cui scosse si propagherebbero ben oltre i confini spagnoli, proprio nell’anno che vede Madrid presidente di turno dell’Unione Europea. In caso di vittoria del blocco conservatore, l’assetto politico del Paese e il suo ruolo sulla scena europea potrebbero cambiare radicalmente.

Le elezioni spagnole sono osservate con apprensione in tutta Europa, poiché rischiano di sancire la definitiva ascesa dell’estrema destra nel Paese iberico. I sondaggi indicano che il partito radicale Vox potrebbe ottenere un peso determinante, portando la sua agenda reazionaria al governo centrale di Madrid.

Le elezioni generali anticipate in Spagna

Si tratterebbe di una svolta storica per la Spagna, se la vittoria andasse alla destra, ma anche di un potente segnale politico per l’intero continente. Il voto arriva mentre la Spagna detiene la presidenza di turno dell’UE, attribuendogli un valore simbolico particolare. Segnalerebbe come la marea nera della destra populista che avanza in Europa da decenni stia infiltrandosi anche nei Paesi finora risparmiati.

Secondo gli analisti, nonostante battute d’arresto occasionali, la tendenza di fondo è la costante crescita dell’estrema destra, che appare ormai stabilmente radicata nel panorama politico europeo. L’esito in Spagna rappresenterà quindi un test cruciale di questa preoccupante deriva, che rischia di compromettere i valori fondanti del progetto comunitario.

I sondaggi indicano come probabile una maggioranza di centrodestra formata da Popolari e Vox, con almeno 176 seggi su 350.

Ciò comporterebbe una svolta conservatrice dopo le politiche progressiste dei socialisti su diritti civili e sociali. In alternativa, i socialisti potrebbero cercare un’intesa con la sinistra di Sumar e partiti regionali. Un parlamento troppo frammentato potrebbe rendere impossibile un governo stabile, costringendo a nuove elezioni nel 2024. In ogni caso, senza maggioranza assoluta, saranno necessari lunghi negoziati per trovare una difficile quadra.

L’esito del voto segna quindi una svolta politica per la Spagna, verso destra o verso un’incertezza prolungata.

Il governo di Sanchez sembra aver perso le elezioni secondo le prime proiezioni. Il PP si confermerebbe primo partito con 145-150 seggi, Vox ne otterrebbe 24-27.  Una docente universitaria ha affermato che un “blocco di destra” guidato dal PP potrebbe raggiungere i seggi necessari per governare, risultato però incerto. Tale coalizione porrebbe l’accento su temi culturali, rischiando di penalizzare diritti e minoranze, con l’immigrazione e la Catalogna tra le priorità.

Le prime proiezioni indicano quindi una vittoria della destra e del PP ma successivamente la situazione si è ribaltata. Il governo di coalizione che potenzialmente ne scaturirebbe concentrerebbe le sue politiche su temi identitari, con possibili ricadute negative su diritti e minoranze.

I sondaggi indicano che per la prima volta dai tempi di Franco l’estrema destra di Vox potrebbe entrare al governo spagnolo in coalizione con il PP. Restano incertezze sui risultati effettivi. Secondo alcuni sondaggi PP e Vox raggiungerebbero insieme la maggioranza seppur con differenze nelle proiezioni dei seggi per entrambi. I socialisti otterrebbero tra 112 e 118 seggi, la sinistra estrema tra 27 e 31. I sondaggi divergono su quanto PP e Vox possano avvicinarsi o meno ai numeri necessari per governare.

Ma indicano che per la prima volta dal dopoguerra civile l’estrema destra potrebbe entrare nell’esecutivo forte di alleanze con il centrodestra. La partecipazione di Vox al governo condurrebbe probabilmente ad un avvicinamento delle politiche spagnole a posizioni fortemente criticate da molti come anti-femministe, anti-immigrazione ed anti-musulmane.

I sondaggi rispecchiano il cambiamento della società e la voglia di cambiamento a causa della situazione di stallo in cui si trova attualmente la Spagna, che per la prima volta dalla fine della dittatura franquista vede l’estrema destra come possibile guida al governo in alleanza con il PP, sebbene vi siano incertezze sui numeri precisi.

Secondo alcuni sondaggi PP e Vox raggiungerebbero la maggioranza ma con risultati oscillanti.

I risultati parziali delle elezioni

Nessun partito o blocco sembra aver raggiunto la maggioranza assoluta in Spagna sulla base dei risultati preliminari con il 50% dei voti conteggiati. I Socialisti al governo sono leggermente avanti mentre il Partito Popolare conservatore è subito dietro. Il conteggio iniziale non è necessariamente rappresentativo del risultato finale in quanto proviene principalmente da piccole città. Sia Vox che la sinistra estrema di Sumar otterrebbero circa 30 seggi.

In sintesi, secondo i primi risultati parziali nessun partito o alleanza sembra aver raggiunto la maggioranza assoluta, con i Socialisti in leggero vantaggio. Tuttavia i dati preliminari vanno presi con cautela dato che provengono soprattutto da realtà minori. Vox ed estrema sinistra otterrebbero entrambe intorno ai 30 seggi.

Elezioni in Spagna
Elezioni in Spagna – Nanopress.it

I dati preliminari delle elezioni spagnole con il 50% dei voti conteggiati indicano che al momento nessun partito o alleanza ha la maggioranza assoluta in Parlamento, con i Socialisti al governo leggermente avanti. Il Partito Popolare risulta subito dietro. Il conteggio iniziale va preso con cautela provenendo principalmente da piccoli centri. Sia Vox che la sinistra estrema di Sumar otterrebbero intorno ai 30 seggi.  Secondo i primi risultati parziali nessuna forza politica sembra quindi avere i numeri per governare, anche se i Socialisti sono in leggero vantaggio. Molto dipenderà dall’evoluzione dello spoglio.

Quindi secondo i primi risultati parziali nessun partito o alleanza sembra aver raggiunto la maggioranza assoluta,

I dati parziali (80% dei voti scrutinati) vedono il Pp in vantaggio in termini di seggi rispetto ai socialisti, ma lontano dalla maggioranza assoluta anche sommando i seggi di Vox. Il Pp avrebbe 132 seggi, il Psoe 125, Vox 33: sommati a quelli del Pp darebbero 165 seggi, ben 11 in meno della maggioranza assoluta.

Sumar avrebbe 31 seggi e, sommati a quelli del Psoe, un totale di 156 seggi con cui il blocco di sinistra potrebbe cercare l’appoggio di forze catalane e basche per governare.

Vox è prudente, invita ad attendere i risultati definitivi. Il partito nega credibilità agli exit poll che lo vedono tra 24 e 33 seggi.

 

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