Corea del Nord: nuovo missile sorvola il Giappone

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La Corea del Nord ha effettuato un nuovo lancio di un missile a lunga gittata, che ha sorvolato il Giappone prima di cadere ad appena due chilometri dall’isola di Hokkaido. E’ la risposta di Kim Jong-un alle nuove sanzioni imposte dall’Onu e fa seguito alle minacce proprio ai danni di Tokyo: “Vi ridurremo in cenere”. Ma potenzialmente, il missile avrebbe potuto raggiungere la base americana di Guam, avendo viaggiato per 3.700 chilometri a 770 chilometri di altezza. Da Seul e dal Giappone sono arrivate immediatamente le risposte alla nuova provocazione: “Non ne tollereremo altre”.

Il missile è partito nello stesso momento in cui decollava un aereo della compagnia di bandiera nordcoreana, la Koryo Air, con destinazione Pechino. Intanto, in 14 province del Giappone, suonava l’allarme per il sorvolo dell’arma. Shinzo Abe, premier nipponico, ha tuonato: “Non tollereremo più nulla”. Ma pure a Guam l’allerta è massima, anche se il Pentagono ha fatto sapere che in alcun modo il missile ha minacciato la base.

Dalla Corea del Sud, però, si domandano: “Quanto manca perché l’arma non varchi la linea rossa che abbiamo tracciato? Non permetteremo che Kim ottenga una bomba atomica che possa montare su un missile intercontinentale”. In seguito al missile degli scomodi vicini, Seul ha risposto con due razzi. Ma, soprattutto, ha stanziato ulteriori 8 milioni di dollari di aiuti per stanare il dittatore nordcoreano, che si nasconde, quasi divertendosi in questa caccia all’uomo.

L’ultimo test è arrivato il 15 settembre mattina, alle 6.57, puntualissimo rispetto ai precedenti. Solo lunedì scorso, l’Onu aveva approvato le sanzioni contro Pyongyang, senza toccare tuttavia petrolio e beni del dittatore. Donald Trump, il numero uno della Casa Bianca, ha deciso che un messaggio forte può essere anche un viaggio da quelle parti. Si farà a novembre, in Corea del Sud naturalmente. Ma Trump sarà anche in Cina e in Giappone. Al lancio, la Corea del Sud ha convocato d’urgenza il Consiglio di sicurezza, su ordine del presidente Moon Jae-in. E anche questa pare diventata ormai una consuetudine, come il Consiglio di sicurezza Onu, annunciato per oggi.

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