Codice della Strada: ecco che cosa cambia

La riforma del Codice della Strada torna in Commissione Trasporti. Un iter che va avanti da oltre dieci anni tra i due rami del Parlamento, senza ottenere risultati. Ora, probabilmente, ci si trova davanti a una svolta, perché con il Decreto Semplificazioni e dopo una lunga serie di audizioni, il progetto per la conversione in legge sembra sia stato preso in considerazione. Le novità sono state individuate in collaborazione con l’Asaps, Associazione Amici Polizia Stradale.

Codice della Strada: cosa cambia

Il nuovo codice della Strada introduce il concetto di “Utenza vulnerabile“. Ci si riferisce, in particolare, ai conducenti di ciclomotori e motocicli, nonché alle persone con disabilità, oltre che ai pedoni e ai ciclisti. Numerosi provvedimenti nascono proprio con l’intento di tutelare queste categorie.

Gli attraversamenti pedonali potranno essere rialzati al piano del marciapiede, con la previsione di realizzare marciapiedi colorati e percorsi pedonali. I sindaci potranno istituire stalli di sosta per i veicoli guidati da donne in stato di gravidanza o con un bimbo di età non superiore a due anni, con il nuovo contrassegno rosa e per i veicoli in condivisione. Nella segnaletica verticale potranno essere inseriti messaggi di sensibilizzazione, per tutelare la sicurezza della circolazione e della sosta delle persone con disabilità e delle donne munite del suddetto contrassegno rosa.

Il nuovo Codice della Strada introduce, inoltre, la possibilità di dotare gli attraversamenti pedonali di sensori che attivino segnali luminosi di pericolo al passaggio dei pedoni. Verrà implementato su tutte le strade e per tutta la larghezza della carreggiata, con sistemi di rallentamento della velocità del traffico come bande trasversali ad effetto ottico, acustico o vibratorio, restringimenti, e così via.

Prevista, poi, la gratuità degli stalli blu per le persone con disabilità, con un inasprimento delle sanzioni per coloro che utilizzano abusivamente lo stallo, con multe che vanno da 168€ a 673€, e quattro punti di decurtazione dalla patente anziché due. Viene introdotto l’obbligo per i conducenti dei veicoli di dare la precedenza ai pedoni che stanno per attraversare la strada anziché ai pedoni che abbiano iniziato l’attraversamento, come previsto nell’attuale formula.

L’inasprimento delle sanzioni

Le novità introdotte dal nuovo Codice della Strada, prevedono anche l’inasprimento delle sanzioni per chi utilizza alla guida smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi, che comportano anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante. Alla prima violazione, la sanzione può arrivare fino a 1697€, con la sospensione della patente da 7 giorni a due mesi e la decurtazione di 5 punti dalla patente. Con una doppia violazione nell’arco di due anni, la sanzione amministrativa pecuniaria può arrivare fino a 2588€, con sospensione della patente da uno a tre mesi e decurtazione di 10 punti dalla patente. Il Ministero dei Trasporti dovrà attivare apposite campagne di sensibilizzazione sui nuovi divieti. Nuove sanzioni amministrative più pesanti, poi, per chi viola le norme di comportamento ai passaggi a livello, con importo da 167 euro a 666 euro.

Viene introdotto l’obbligo del casco per i minori di 12 anni che guidano un velocipede. La polizia stradale potrà utilizzare un nuovo test per capire chi abbia fatto uso di sostanze stupefacenti prima di mettersi al volante: verrà prelevato il fluido salivare anziché campioni di mucosa del cavo orale, che richiedono la presenza di un agente medico durante il posto di blocco.

Una novità importante riguarda anche i semafori. La luce gialla avrà una durata minima di 3 secondi. Nelle zone a traffico limitato sarà previsto lo stop alle vetture ibride, con il via libera solo per quelle elettriche, anche se la decisione sarà lasciata ai vari Comuni.

Le altre novità, tra reazioni e polemiche

Il Tesco Unico è davvero ricco di norme, alcune modificate e altre nuove. Tra queste, vengono introdotte novità per le revisioni dei veicoli pesanti e dei mezzi agricoli, per i veicoli d’epoca o di interesse storico. Viene vietato sulle strade e sui mezzi ogni tipo l’utilizzo di pubblicità ritenute sessiste, violente o con stereotipi di genere offensivi e lesivi del rispetto delle libertà individuali.

Le critiche a quanto previsto dal nuovo Codice della Strada non hanno tardato ad arrivare, da varie associazioni e parti politiche. Giordano Biserni, rappresentante di Asaps spiega che: “Vorremmo ricordare ai nostri parlamentari che il ritorno in Commissione deve avvenire in tempi rapidi e chiediamo di sistemare i testi, di apportare le modifiche, di studiare ogni piccola modifica, di farvi consigliare dagli Uffici Legislativi perché anche un solo comma sbagliato può comportare danni irreparabili, ma vi chiediamo di farlo. La sicurezza stradale non attende, la strada non perdona“.

Massimo Dona, dell’Unione Nazionale Consumatori chiede: “Noi non vorremmo che si trattasse di una falsa partenza. Vanno riviste anche le norme appena entrate in vigore con il blitz del Dl Semplificazioni, come la possibilità di autovelox fissi sulle strade urbane, introdotto senza la garanzia da noi chiesta di un vero e proprio controllo da parte del Prefetto”.

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