Clima, Legambiente: nel 2022 in Italia più di 300 eventi estremi

Secondo l’osservatorio Città Clima di Legambiente sono aumentati del 55% gli eventi climatici estremi, con 29 morti.

Crisi del clima
Crisi del clima – Nanopress.it

L’analisi è stata effettuata prendendo in considerazione il periodo dell’anno che sta per terminare. Da questa si evince che nel nostro Paese gli eventi climatici hanno raggiunto quota 310.

Rapporto Legambiente sugli eventi climatici estremi

È stato stilato in riferimento all’anno che volge al termine, il rapporto Legambiente per quanto riguarda gli eventi climatici estremi, che sicuramente non sono mancati.

Siccità, grandine, alluvioni e trombe d’aria hanno dominato questi 12 mesi e l’incidenza di questi fenomeni si è fatta maggiore rispetto agli anni scorsi.

Le zone più colpite risultano essere quelle del Nord, in particolare la Lombardia, invece per quanto riguarda le altre aree del Paese, abbiamo il Lazio nel centro e la Sicilia nel meridione.

Il triste primato della provincia più coinvolta è stato assegnato a Roma, seguita da Salerno e Trapani.

Il cambiamento climatico denunciato da moltissimi esperti ha portato a situazioni davvero particolari in Italia e non solo, fra l’altro una è in corso proprio adesso, poiché abbiamo temperature primaverili mentre in altri luoghi del globo c’è il gelo artico, come la snowpocalipse che ha colpito gli Stati Uniti.

Nello specifico, i dati della famosa associazione ambientalista italiana mostrano: 104 casi di allagamenti e alluvioni dati dalle piogge intense, 81 episodi di danni da trombe d’aria, 29 da grandinate, 28 da siccità, 18 da mareggiate, 13 esondazioni di fiumi, 11 casi di frane e 4 eventi con impatto sul patrimonio storico.

L’aumento dei fenomeni climatici estremi

Il 2022 è stato in Italia l’anno che sicuramente ricorderemo proprio per il clima particolare, a partire da maggio con il prolungato periodo di siccità durato fino in estate, che ha portato diverse amministrazioni comunali a prendere provvedimenti per rimediare alla carenza di acqua e ai terreni secchi.

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Logo Legambiente – Nanopress.it

Questa situazione ha comportato catastrofi come lo scioglimento del ghiacciaio nella Marmolada a luglio. In seguito, con l’arrivo della stagione autunnale è stata la volta delle alluvioni, tristemente famoso a tal proposito quello nelle Marche avvenuto il 16 settembre.

Fra trombe d’aria e raffiche di vento, non c’è stata tregua per le nostre regioni nemmeno negli scorsi mesi, infatti a ottobre si sono verificati forti venti e piogge molto intense, come in risposta del lungo periodo secco estivo.

Un cambiamento climatico importante che a livello territoriale ha colpito soprattutto il Nord della penisola ma se parliamo di città, in testa alla classifica c’è Roma.

Per Legambiente, i dati del bilancio indicano l’urgenza di un cambio di passo nella lotta alla crisi climatica attraverso politiche più consapevoli e ambiziose, nonché interventi concreti che non possono più essere rimandati.

Continua la sensibilizzazione da parte dell’associazione ma c’è bisogno della collaborazione di tutti, anche perché tale crisi, dovuta al surriscaldamento globale, porta a conseguenze irreversibili, come la perdita della biodiversità e il degrado del suolo.

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