Chiesta una proroga per la cessione del credito

Il governo continua a ricevere pressioni. Confedilizia vorrebbe che venisse effettuato un intervento per spostare lo stop alla fine di aprile.

Bonus casa, chiesta la proroga della cessione del credito
Bonus casa, chiesta la proroga della cessione del credito- Nanopress.it

Nonostante ciò, sembra essere più plausibile una proroga di un massimo di 45 giorni.

Richiesta la proroga per prolungare la scadenza della cessione del credito

Dopo che si è presa la decisione di stoppare la cessione del credito insieme allo sconto in fattura per i bonus edilizi, viene fatta forte pressione sul Governo al fine di modificare tale decisione.

Nello specifico, è stato chiesto uno slittamento fino ad aprile mediante un nuovo decreto. Il provvedimento, scritto da Andrea de Bertoldi, definisce la richiesta come una soluzione ponte grazie alla quale non si dovranno aspettare i 60 giorni di conversione.

Tuttavia bisogna dire che non si faranno assolutamente attendere le modifiche sul Superbonus, e potrebbero essere anche molte. Sembra infatti che sarà necessario lavorare sull’introduzione del regime transitorio, prima che scompaiano lo sconto in fattura e le cessioni alla salvaguardia del sismabonus. Oltre a questo, si interverrà anche sulla tutela di incapienti e redditi bassi ad un utilizzo ‘selettivo’ dell’F24 proposto da Abi e Ance.

Modello F24
Modello F24- Nanopress.it

La priorità è quella di prorogare la data di entrata in vigore dello stop alle cessioni. A tal proposito, Confedilizia ha proposto un eventuale slittamento mediante un apposito decreto. Come riporta il Messaggero, è molto probabile che il termine possa essere allungato di massimo 45 giorni.

L’associazione ha chiesto anche altre modifiche, tra cui interventi attraverso cui vengano salvaguardati sconti in fattura e cessioni per gli interventi antisismici e per l’abbattimento delle barriere architettoniche. E’ molto probabile anche che le detrazioni presto possano trasformarsi in crediti d’imposta così da essere sfruttati a pieno dai contribuenti nell’arco degli anni successivi.

IU commenti che giungono sull’argomento

Guido Castelli, commissario per ricostruzione post sisma 2016, a tal proposito ha dichiarato: “È corretta la valutazione di chi dice che è necessario intervenire sul 110 per mantenere il diritto dei terremotati di usufruirne anche per il futuro, con la cessione del credito d’imposta e con lo sconto in fattura. Mi sono mosso già con Palazzo Chigi e ho avuto rassicurazioni che si trasferiranno in un emendamento”.

A seguire c’è da affrontare anche un’altra tematica, ossia quella dei redditi bassi e degli incapienti. Il presidente dei deputati azzurri Alessandro Cattaneo ha dichiarato di essere pronto a ripensare alla riattivazione dedicato principalmente a quei cittadini che non possiedono la capienza fiscale, anche se non ha intenzione di utilizzare le stesse percentuali del Superbonus.

Alessandro Cattaneo
Alessandro Cattaneo- Nanopress.it

Per non parlare poi dei crediti incagliati per i quali è stata avanzata l’ipotesi di smaltirli utilizzando l’F24. È così che è nata l’idea, come specificato da Giancarlo Giorgetti, di introdurre la misura “solo a favore di quelle banche che precedentemente abbiano assorbito davvero, in concreto con acquisti e non solo con impegni di acquisto, una porzione veramente rilevante della propria capacità fiscale potenziale”.

L’iter parlamentare del decreto, in vista del prossimo tavolo tecnico, è ufficialmente iniziato. Probabilmente il prossimo primo marzo si potranno avere delle idee più chiare.

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