Chi è Claudio Giardiello, il killer della sparatoria al Tribunale di Milano

Secondo ciò che ha dichiarato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, quando Claudio Giardiello è stato rintracciato e fermato dai carabinieri a Vimercate, sarebbe stato pronto ad uccidere ancora. L’obiettivo sarebbe stato costituito da un’altra persona che riteneva responsabile della sua bancarotta. Interrogato dalle forze dell’ordine, inizialmente Giardiello si è avvalso della facoltà di non rispondere. Tuttavia, quando è stato arrestato, avrebbe affermato che voleva vendicarsi di chi lo avrebbe rovinato.

Il 57enne ha sparato 13 colpi con una pistola calibro 7.65. Aveva con sé anche due caricatori, con i quali avrebbe potuto causare molte più vittime. Claudio Giardiello era imputato nel processo Immobiliare Magenta, società che era in passivo di quasi 3 milioni.

Durante l’interrogatorio l’uomo si sarebbe sentito male e sarebbe stato portato via da un’ambulanza scortata dai carabinieri. Sul caso adesso procederà la Procura di Brescia, che è quella competente per i reati commessi o subiti dai magistrati in servizio a Milano.

Il processo

Giardiello, originario di Benevento, il killer della sparatoria compiuta al Palazzo di Giustizia di Milano, era imputato in un processo per bancarotta fraudolenta. E’ riuscito ad entrare nel Tribunale armato, sfuggendo ai controlli del metal detector. I testimoni lo hanno descritto come una persona ben vestita. Da quanto dicono le fonti, Giardiello sarebbe stato cliente dello studio Verna, infatti proprio Stefano Verna, dottore commercialista dello studio, è rimasto ferito nell’aula del Palazzo di Giustizia, trovandosi lì in qualità di testimone.

Giardiello qualche tempo fa era stato processato per bancarotta fraudolenta e in quel caso il giudice del procedimento era Fernando Ciampi, giudice della sezione fallimentare, rimasto tra le vittime del killer. Ciampi si trovava in aula per il nuovo processo in qualità di testimone.

Il ritratto

Claudio Giardiello è un imprenditore con vari interessi nel settore dell’edilizia. Ha 57 anni, è nato il 6 marzo del 1958 ed è residente in Brianza. Avrebbe diverse società, ma negli ultimi tempi si trovava in gravi difficoltà finanziarie. Da quanto è emerso, l’uomo sarebbe stato anche dell’Immobiliare Magenta, fallita nel 2008. L’agenzia si occupava di mediazione e proprio il fallimento della stessa società avrebbe fatto finire Giardiello in Tribunale.

Valerio Maraniello, avvocato di Giardiello, lo ha descritto come una persona sopra le righe, “ingestibile come cliente, perché non ascoltava mai i consigli. Era uno che pensava che tutti lo volessero fregare. Era paranoide“. Inoltre il legale ha aggiunto di aver lasciato il suo mandato un paio di anni fa, perché era un cliente difficile, convinto di essere vittima di una truffa dei soci.

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