Chi è Antonio Caracciolo, il negazionista del Movimento Cinque Stelle

[veedioplatform code=”4358b8c8ea8c4dd567ad63e070d89a9a”]

Antonio Caracciolo si era presentato come aspirante sindaco di Roma alle ‘Comunarie‘ del Movimento Cinque Stelle, ma il professore della Sapienza già qualche anno fa era salito agli onori della cronaca per le sue tesi negazioniste dell’Olocausto. Era infatti già stato oggetto di procedimento disciplinare nel 2009 presso il Consiglio nazionale universitario, che in verità poi aveva deciso di assolverlo. Eppure il docente era stato accusato di aver negato lo sterminio degli ebrei sotto il Terzo Reich, e aveva altresì affermato che Priebke fu ‘una vittima di vendetta’. Per questo suo trascorso imbarazzante, dal Movimento Cinque Stelle è arrivata la comunicazione della sua sospensione alle Comunarie.

Gestore di blog, coordinatore provinciale dei club di Forza Italia a Seminara (Reggio Calabria) – dove ne ha fondato uno nel 2003 – prossimo alla pensione, Antonio Caracciolo, professore di filosofia del diritto all’università La Sapienza di Roma, nel 2009 aveva affermato che l’Olocausto non è mai esistito, che si tratta di una “leggenda” usata “per colpevolizzare moralmente i popoli vinti” e in relazione alla quale esistono “solo verità ufficiali non soggette a verifica storica e contraddittorio”. Il genocidio di migliaia di innocenti, le camere a gas e gli stermini “ammesso e non concesso che queste siano mai veramente esistite”, per lui sono solamente una delle tante verità “da verificare”.

Su un articolo d’archivio di Repubblica, proprio del 2009, il professore Caracciolo non smentiva le proprie affermazioni, anzi si preoccupava di stendere un’ampia difesa del negazionismo, facendone una questione di principio e affermando “il diritto dei negazionisti di poter esprimere le loro idee, senza finire in carcere“. E ancora: “A chi mi dice che sono antisemita rispondo così: non ho mai capito il significato di questa parola

I pentastellati hanno deciso dunque di toglierlo dalla lista degli aspiranti candidati a Roma, ribadendo in una nota “il principio secondo cui la libertà di espressione è imprescindibile ma è altrettanto inderogabile la memoria di una delle pagine più buie e drammatiche della storia dell’umanità: l’Olocausto“. In seguito la deputata romana Roberta Lombardi ha deciso di ”rompere il silenzio”, chiarendo: ”La posizione di Caracciolo era sfuggita, abbiamo fatto uno screening, ma non si riesce a vedere tutto. Ciò però dimostra che pubblicare tutto online prima del voto funziona, perché ciò che sfugge viene segnalato dalla rete. Nella dichiarazione di intenti – che io personalmente non avevo letto – Caracciolo invece di preoccuparsi per Roma raccontava la sua storia. Per noi la libertà d’espressione è fondamentale, ma prima viene la condanna assoluta di eventi come il Genocidio”.

La decisione di sospendere Caracciolo da parte di M5S ci rallegra molto. E’ fondamentale che nei movimenti democratici non vengano accolti personaggi di questo tipo e che vengano fissati dei paletti molto chiari; saremmo stati preoccupati se qualcuno avesse accettato una simile candidatura“, ha poi commentato il vicepresidente della comunità ebraica romana Ruben Della Rocca.

Impostazioni privacy