Catania, moglie confessa: l’omicidio in villa era una messinscena

Si è chiarita la vicenda dell’omicidio in villa a Catania, e la svolta nelle indagini sull’uccisione dell’elettricista 68enne ammazzato il 27 agosto 2015 nella sua casa a Biancavilla, in provincia di Catania arriva dalla confessione della moglie dell’uomo, avvenuta durante la notte. Enza Ingrassia è dunque stata accusata di aver ucciso Alfio Longo a bastonate e di aver inscenato una rapina.

Durante l’interrogatorio condotto dai carabinieri, la moglie dell’ucciso ha confessato l’omicidio dell’anziano commesso nella loro villa. Per depistare le indagini aveva anche organizzato la messinscena per simulare un tentativo di furto da parte di malviventi. A insospettire gli investigatori però c’erano dei punti non chiari, come il fatto che i cani non avessero abbaiato e anche la versione secondo cui la donna sarebbe stata costretta a legare il marito al letto con una corda.

Il moventeIn attesa di conoscere maggiori dettagli da parte degli inquirenti, pare che la moglie di Alfio Longo abbia raccontato di essere ”stanca di subire” gli scatti violenti del marito, e per questo avrebbe deciso di eliminarlo.

Le dichiarazioni del vicino: ”Una scena orribile”E’ stata una scena orribile, la moglie ha chiesto aiuto e noi siamo entrati nella villetta e abbiamo visto il corpo sul letto: una scena che non si dimentica”. Così ha dichiarato Giuseppe Amato, uno dei tre vicini che poco prima delle 5 del mattino entrato nella villetta di Alfio Longo allertato dalle urla della moglie della vittima, Enza Ingrassia. ”Lei piangeva – aggiunge – e parlava di una rapina. Abbiamo chiamato il 112 e non abbiamo toccato nulla”.

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