Capogruppo M5S di Alessandria arrestato per furto in palestra

Angelo Malerba

Angelo Malerba, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio comunale di Alessandria è stato accusato di furto e arrestato dai carabinieri in flagranza di reato. Per lui il processo si celebrerà per direttissima. L’M5S, appena sono stati resi noti i fatti, lo ha subito espulso, chiedendone le immediate dimissioni. L’indagine sarebbe partita mesi addietro.

Il grillino Malerba avrebbe sottratto del denaro da un portafogli custodito dentro un armadietto chiuso, dopo averlo forzato. Il consulente assicurativo 42enne sarebbe stato incastrato dalle riprese effettuate all’interno della palestra – da lui frequentata – dove è avvenuto il furto.

Quando si candidò a sindacoNel 2012 il Movimento 5 Stelle lo aveva candidato a sindaco e agli elettori di Alessandria era stato proposto ”come simbolo di trasparenza”. Un ”volto nuovo che farà da guardia al potere”, aveva detto Beppe Grillo. Angelo Malerba, che da candidato sindaco aveva preso il 12% delle preferenze, da allora era il capogruppo dei grillini. Un altro consigliere comunale M5S, Domenico Di Filippo, ha commentato: ”È una notizia che ci lascia esterrefatti, una vicenda incredibile, Malerba è sempre stato un ottimo capogruppo se i fatti contestati dovessero essere confermati, non capiamo davvero le ragioni di un simile comportamento”.

Il commento del primo cittadinoL’attuale sindaco di Alessandria, Maria Rita Rossa, che ha definito Malerba ”un moralizzatore dai toni violenti”, è intervenuta sulla questione, dopo i commenti di Piercarlo Fabbio – presidente del Gruppo Pdl-Fi in Consiglio comunale – e gli inviti a non speculare su vicenda personale (“L’episodio in questione non risulta in alcun modo collegabile alla politica. Si tratta di una vicenda di tipo personale, che come tale non attiene alla sfera pubblica e su cui, pertanto, non si deve speculare“). La sindaco Rossa ha quindi commentato così l’arresto di Malerba: ”A chi dice che la politica non c’entra con quanto accaduto, rispondo domandandomi che cosa sarebbe capitato con l’uso di soldi pubblici, se avesse avuto maggiori responsabilità amministrative”.

Il precedenteNel marzo 2015 nella bufera era finito Davide Bugli, consigliere comunale di minoranza del Movimento 5 Stelle a Torrazza Piemonte, accusato di tentato furto di una plafoniera con delle lampadine (per un valore commerciale di circa 100 euro) in un negozio di bricolage, il Self di Settimo Torinese. Lui si è sempre difeso spiegando di essere stato vittima di un equivoco: ”non ho commesso nessun reato. Volevo fornire alcune spiegazioni al personale che mi ha fermato nel magazzino, non hanno voluto saperne e hanno chiamato i carabinieri”. In attesa del procedimento a uso carico, però, il M5S lo aveva già espulso all’epoca dei fatti.

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