Candidati impresentabili alle elezioni: la lista diffusa dalla Commissione Antimafia

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La lista dei candidati impresentabili alle elezioni regionali è stata resa nota dalla Commissione parlamentare antimafia presieduta da Rosy Bindi. Si tratta di candidati della regione Puglia e della Campania. Rosy Bindi, annunciando l’elenco, ha parlato di un lavoro lungo e scrupoloso e ha specificato che non ci sarà nessuna interferenza con la campagna elettorale. Sui lavori della Commissione è intervenuto Pietro Grasso, il presidente del Senato, il quale ha specificato che la Commissione ha avuto piena disponibilità delle proprie azioni. Grasso ha voluto sottolineare che, in quanto presidente di una delle due Camere, non ha potuto interferire su una Commissione bicamerale.

Sulla questione degli impresentabili ci sono state molte polemiche, ma Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme, ha specificato che le polemiche non aiutano a far sentire i cittadini più vicini alla politica. La Commissione Antimafia ha precisato che il nome di Biagio Iacolare, candidato per l’UdC in Campania, inizialmente inserito nella lista “nella sezione relativa ai casi di prescrizione per reati rientranti nel codice di autoregolamentazione con giudizio ancora pendente va cancellato”.

Gli impresentabili in Campania


– Alberico Gambino (Fratelli d’Italia) per Stefano Caldoro

– Luciano Passariello (Fratelli d’Italia) per Stefano Caldoro

– Antonio Scalzone (Popolari per l’Italia) per Stefano Caldoro

– Antonio Agostino Ambrosio (Forza Italia) per Stefano Caldoro

– Sergio Nappi (Caldoro Presidente) per Stefano Caldoro

– Fernando Errico (NCD per Caldoro) per Stefano Caldoro

– Sandra Lonardo Mastella (Forza Italia) per Stefano Caldoro

– Francesco Plaitano (Popolari per l’Italia) per Stefano Caldoro

– Raffaele Viscardi (Popolari per l’Italia) per Stefano Caldoro
– Vincenzo De Luca, candidato alla presidenza della regione (PD)

– Domenico Elefante (Centro Democratico-Scelta Civica) per Vincenzo De Luca

– Carmela Grimaldi (Campania in rete) per Vincenzo De Luca

Gli impresentabili in Puglia


– Enzo Palmisano per Francesco Schittulli (“Oltre con Fitto”)

– Massimiliano Oggiano per Francesco Schittulli (“Oltre con Fitto”)

– Giovanni Copertino per Adriana Poli-Bortone (Forza Italia)

– Fabio Ladisa (Popolari con Emiliano) per Michele Emiliano

La polemica

La polemica sulla presenza di candidati impresentabili alle liste in vista delle elezioni del prossimo 31 maggio è scoppiata sui media e ora approda alla Commissione Parlamentare Antimafia. La presidente Rosy Bindi ha voluto far chiarezza su quei nomi che Roberto Saviano ha definito “amici di Gomorra” e che sarebbero presenti nelle liste civiche che appoggiano il candidato PD alla Regione Campania Vincenzo De Luca come in quelle del suo avversario Stefano Caldoro, presidente uscente di Forza Italia. De Luca era già finito nell’occhio del ciclone per la sua candidatura dopo la condanna in primo grado per abuso d’ufficio. Quello che la Commissione ha voluto fare, prima del 31 maggio, è dare le indicazioni su chi è davvero pulito e su chi ha qualche lato oscuro. L’azione si è resa necessaria, spiega la Bindi, perché a livello formale tutti sono a posto con la Legge Severino: non si parla quindi di condannati per gravi reati, ma di persone “in odore” di malaffare, trasformisti e personaggi che vogliono solo salire sul carro del vincitore.

Secondo l’ex presidente dem, il vaglio della Commissione è fondamentale per dare ai cittadini trasparenza soprattutto per le liste civiche che appoggiano i candidati. “L’etica della politica non è misurabile solo con gli atti giudiziari”, ha chiarito, specificando che se “il garantismo è un grande valore, la politica deve essere molto più rigorosa e darsi un codice di comportamento più stringente, che non faccia riferimento agli atti giudiziari”.

Anche il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, intervistato su Radio 24 da Alessandro Milan, ha chiarito il concetto. A livello legislativo “vale il codice di autoregolamentazione che si sono dati i partiti”. Se non ci sono condanne, motivo per cui interviene la legge Severino, è la politica che deve decidere chi far confluire nelle liste.

Il caso ha scosso il PD

Il caso però ha scosso il PD. Il vicesegretario Lorenzo Guerini assicura che le liste sono pulite e in regola, anche se ci sono casi “che creano amarezza” e per cui bisognerà aprire “una riflessione su quelle liste civiche che sono diventate puri collettori di voti”. Tanti esponenti democratici hanno chiesto un intervento dalla segreteria nazionale sul caso Campania, come ha fatto il Presidente della Toscana Enrico Rossi dalle pagine di Repubblica.

Lo stesso De Luca ha ammesso che, nelle liste che lo appoggiano, ci sono candidati non puliti, che non andrebbero votati, ma non ha fatto i nomi. In tutto questo, pesa il silenzio di Matteo Renzi, come ha fatto notare Nichi Vendola al Corriere della Sera.

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