Cambio operatore mobile: in arrivo una penale

Chi deciderà di effettuare un cambio di operatore mobile potrebbe ritrovarsi a pagare un costo piuttosto alto. Nel caso della telefonia mobile, un utente può decidere di passare da un operatore ad un altro, anche per usufruire di offerte più convenienti. Questa possibilità è tutelata dalla legge 40 del 2007, secondo la quale i contratti stipulati con operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazione elettronica possono prevedere la facoltà di recedere dal contratto. Su questo quadro normativo interviene il disegno di legge sulla concorrenza, approvato dal Consiglio dei Ministri, che va a scompaginare le norme esistenti.

Il disegno di legge sulla concorrenza afferma: “Nel caso di risoluzione anticipata, l’eventuale penale deve essere equa e proporzionata al valore del contratto e alla durata residua della promozione offerta. In sostanza nella pratica ritorna la penale”.

La penale

Ma a quanto ammonterebbe questa penale decisa in base a questo provvedimento legislativo? Secondo alcune indiscrezioni, se il decreto dovesse concludere tutto l’iter necessario per entrare in vigore, si rischierebbe di andare oltre i 100 euro. Molte sono le reazioni da parte delle associazioni dei consumatori. In particolare Marco Pierani di Altroconsumo ha detto esplicitamente che tutto ciò può essere considerato un vero e proprio passo indietro, considerando che si aspettava un limite concreto all’entità dei costi di disattivazione.

Per ciò che riguarda in particolare la telefonia mobile, la flessibilità nel settore e la maggiore concorrenza potrebbero garantire condizioni più favorevoli, però il ritorno delle penali rischierebbe di peggiorare la situazione. Non bisogna infatti dimenticare che a queste tariffe vanno aggiunte le rate dei telefonini, che spesso si acquistano, perché sono compresi nell’accordo.

Un quadro che non può essere ignorato, visto che, considerando i dati forniti dall’Agcom, prendendo come punto di riferimento la fine di settembre, le linee trasferite hanno superato i 74 milioni. Suscita perplessità anche il campo delle linee fisse, perché è proprio questo settore che rischia di dare maggiore problemi.

Impostazioni privacy