Cambiamenti climatici, la situazione in Italia

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La prospettiva attraverso cui guardare lo stato dei cambiamenti climatici nel pianeta può essere duplice: da un lato attenersi alle analisi macro per comprendere in generale cosa sta succedendo, dall’altro guardare al ‘cortile di casa’ per toccare con mano gli effetti più immediati di tali mutamenti. Ecco perché vogliamo concentrarci sulla situazione in Italia per indagare con maggiore prossimità questo fenomeno che preoccupa tanto gli scienziati quanto i politici ed l’opinione pubblica in generale. Il riscaldamento globale allarma particolarmente per il ritmo e le modalità con cui si presenta nel nostro Paese, e le conseguenze che potrebbe generare per l’agricoltura, il mar Mediterraneo e le biodiversità presenti su tutto il territorio.

Secondo i dati diffusi dall’Isac-Cnr, l’istituto che si occupa specificamente delle questioni climatiche in Italia, si evince che in Italia il surriscaldamento progredisce ad una maggiore velocità rispetto alla media globale: se nel 2014 la Terra ha conosciuto un aumento di 0,46 gradi centigradi della temperatura rispetto al trentennio 1971-2000, nel medesimo anno in Italia si è raggiunto il picco record di + 1,45 gradi centigradi. Gli studiosi non basano i loro calcoli anno per anno ma per frazioni temporali più ampie, e il quadro emergente vede l’Italia degli ultimi decenni tendente a riscaldarsi una volta e mezzo più della media delle altre terre emerse, e il doppio di quella di tutto il pianeta: ben lungi dunque dall’essere un problema esclusivo del Polo Nord con lo scioglimento dei ghiacci, l’aumento della temperatura media influisce pesantemente sulla quotidianità di un Paese che si è dimostrato estremamente fragile dal punto di vista della tenuta del territorio.

Dissesto idro-geologico

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La dimostrazione più evidente sono state le frequenti alluvioni che hanno colpito da Nord a Sud tutta la penisola, provocando disastri a intervalli regolari. La cementificazione selvaggia dei decenni passati, che hanno diminuito la permeabilità del terreno, delle coste e degli argini dei fiumi, combinata con l’intensificazione di fenomeni estremi come appunto piogge intense alternate a ondate di calore, ha dato vita ad un permanente dissesto idro-geologico, evidenziando come il territorio italiano non sia preparato ai mutamenti in atto, e di come sia necessario compiere interventi strutturali, a livello nazionale e locale, per affrontare ed adattarsi ai cambiamenti.

Agricoltura

castagna

Ma il mutamento climatico non incide esclusivamente sulla fragilità del territorio, poiché danneggia anche l’agricoltura, mettendo in difficoltà i produttori di tante colture territoriali, dal miele all’olio d’oliva alle castagne, solo per citare alcuni dei casi che hanno avuto maggiore eco mediatica. Inoltre diverse ricerche sul campo hanno dimostrato come anche i nostri mari vedano mutare il loro ecosistema, con nuove biodiversità che trovano spazio a danno di altre in virtù delle acque più calde del Mediterraneo. Dunque non sono più procrastinabili i necessari interventi per affrontare i cambiamenti climatici, in Italia come altrove, e colmare i gap conoscitivi attraverso specifici studi di settore non è sufficiente senza un’esplicita ed efficace strategia di intervento che tuteli un territorio fragile, ricco di bellezze e specificità uniche al mondo, da questi cambiamenti del clima, accelerati ed intensificati a causa dell’impatto sistematico delle attività umane.

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