Buche stradali: Ford studia una mappa per evitarle

Buche stradali mappa Ford

Le buche stradali sono diventate negli ultimi anni un problema sempre più grave. Per quanto riguarda l’Italia, sappiamo che la causa principale è dovuta al fatto che province e comuni stanno spendendo molto meno (e molto male) sulla manutenzione stradale, nonostante sia un loro preciso dovere stabilito dalla legge. Ci sarebbe da chiedersi dove vanno a finire le vagonate di denaro rastrellate con le multe a suon di autovelox, ma questo è un altro discorso. La tecnologia però può aiutarci. Un interessante progetto da parte della Ford.

UN PROBLEMA NON SOLO ITALIANO

Buche stradali mappa Ford

Le buche stradali non riparate non sono un problema solo italiano. Del resto la crisi economica degli ultimi anni ha colpito bene o male tutte le nazioni europee. Meno profitti aziendali e meno posti di lavoro si traducono in minore gettito fiscale con tutto ciò che ne consegue. Alcune statistiche dicono, ad esempio, che nel 2011 sono state segnalate in tutta l’Europa circa 20 milioni di buche, di cui solo la metà sono state ripristinate; si parla di una spesa di circa 1,2 miliardi di euro.
In più ci si mettono anche le condizioni meteorologiche. E’ in inverno che i problemi sono più grossi, poiché freddo, pioggia e neve sono dei veri killers per l’asfalto. In queste condizioni non è nemmeno possibile procedere al rifacimento del manto stradale, per ragioni tecniche ed economiche. Si deve aspettare l’estate (quando le imprese appaltatrici mandano i lavoratori in ferie ma anche questo è un altro discorso).

LA MAPPA DELLE BUCHE? ALLA FORD CI STANNO LAVORANDO

Buche stradali mappa Ford

Gli automobilisti non possono fare un gran che in questi casi, salvo tenere gli occhi molto aperti. Però non si può guidare sempre con gli occhi fissi a terra per trovare le buche. Nemmeno può esistere una mappa delle buche da scaricare nel nostro navigatore. O forse sì?
Il centro di ricerca europeo della Ford in Germania sta studiando una tecnologia di mappatura virtuale che verrà testata nel corso di quest’anno. Si basa sul ricorso a ciò che si chiama crowdsourcing. Viene messo in piedi un sistema di raccolta di segnalazioni buche da parte degli utenti della strada; contando su un veicolo sempre connesso alla rete, la mappa verrebbe aggiornata in tempo reale sul computer di bordo dell’auto.
Ma non finisce qui; se il sistema si fermasse a questo punto, sarebbe sì un aiuto ma non eviterebbe il problema di camminare con gli occhi sul display. E poi qualche buca scappa sempre, nel senso che viene centrata con tutti i rischi del caso. Alcuni modelli della Ford, come Mondeo, S-Max e Galaxy, sono già dotati del sistema Continuously Dampinh with Pothole Mitigation. Significa che l’auto è in grado di rilevare la presenza di buche tramite appositi sensori; la centralina si basa poi su queste informazioni, e sul confronto fra quelle provenienti dalla mappa virtuale, per regolare le sospensioni, in modo da ridurre gli eventuali danni. Lo stesso principio è sfruttato per i fratelli delle buche, cioè i dossi artificiali particolarmente sadici.

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