Bonus mobili 2018: come funziona e quali sono le trappole da evitare?

Bonus mobili 2018: come funziona e quali sono le trappole da evitare

[didascalia fornitore=”Photo by Evelyn Paris on Unsplash”]Photo by Evelyn Paris on Unsplash[/didascalia]

Il bonus mobili è stato prorogato fino al 31 dicembre 2018 – come tutti gli altri bonus/detrazioni fiscali relative alla casa. Il requisito più importante collegato ad esso è l’aver eseguito la ristrutturazione di un immobile durante il 2017.

Come funziona il bonus mobili 2018

Il bonus mobili 2018 è una detrazione Irpef pari al 50% del prezzo di acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ fino ad un massimo di 10.000 euro – per cui la massima detrazione Irpef ottenibile per il bonus mobili 2018 è di 5.000 euro, da ripartire nei successivi dieci anni in rate di al massimo 500 euro.
Condizione necessaria per ottenere questa detrazione fiscale è l’aver realizzato una ristrutturazione edilizia – e quindi usufruire del relativo bonus fiscale – su singole unità immobiliari residenziali, oppure su parti comuni di edifici – sempre residenziali. Si può parlare di ristrutturazione se ci sono interventi edilizi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, oppure di ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato. Lavori di manutenzione ordinaria come la tinteggiatura di pareti e soffitti, la sostituzione di pavimenti o infissi, ed il rifacimento di intonaci non danno diritto al bonus per la ristrutturazione e quindi nemmeno a quello per i mobili.

Bonus mobili senza ristrutturazione

Senza ristrutturazione non si può aver diritto al bonus mobili 2018 – questa possibilità veniva riservata solo dal bonus mobili giovani coppie, che non è stato prorogato per l’anno in corso. Questo legame con la presenza di un intervento di ristrutturazione significa che gli interventi che danno diritto solo all’ecobonus normalmente non permettono di godere della detrazione Irpef legato all’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Lo indicano chiaramente anche le Faq sul bonus mobili pubblicate dall’Agenzia delle Entrate: “gli interventi per i quali si usufruisce della detrazione del 65%, finalizzati al risparmio energetico (per esempio, l’installazionedi pannelli solari, la sostituzione impianti di climatizzazione invernale, la riqualificazione energetica di edifici esistenti), non consentono di ottenere la detrazione per acquisto di mobili e grandi elettrodomestici”.
§L’unica eccezione in questo discorso è rappresentata dalla sostituzione della caldaia, perché “rientra tra gli interventi di ‘manutenzione straordinaria’. È necessario, comunque, che ci sia un risparmio energetico rispetto alla situazione preesistente” – precisa l’Agenzia delle Entrate.
Da ricordare infine che, tra gli interventi edilizi che permettono di godere del bonus mobili non vanno considerati quelli per la realizzazione di box o posti auto pertinenziali rispetto all’abitazione principale.

Attenzione alle trappole

Il primo errore da evitare è che la data di acquisto di mobili ed elettrodomestici precede la data di inizio dei lavori di ristrutturazione. Mentre non è richiesto che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile. La data di avvio dei lavori può essere dimostrata da eventuali abilitazioni amministrative o dalla comunicazione preventiva all’Asl – se dobbiamo produrla per i lavori di ristrutturazione che abbiamo in programma. Se invece non prevediamo degli interventi che abbiano bisogno di questo tipo di comunicazioni, può bastare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
L’ultima legge di Bilancio ha poi stabilito un limite temporale: il bonus mobili 2018 vale solo per chi realizza interventi di ristrutturazione edilizia avvenuti nel 2017.

Come pagare il bonus mobili 2018

Il pagamento dei mobili e degli elettrodomestici per aver diritto al bonus mobili 2018 deve avvenire attraverso strumenti tracciabili. Può andare bene il bonifico parlante, ma si può pagare anche con carte di debito o di credito. Gli unici mezzi non ammessi sono i contanti o gli assegni bancari o circolari.

Documentazione da conservare

In caso di eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, e comunque in occasione della compilazione della dichiarazione dei redditi bisogna produrre una serie di documenti che attestino il diritto all’ottenimento del bonus mobili 2018. Bisogna quindi conservare documenti come:

  • la fattura del negozio dove abbiamo acquistato mobili e/o elettrodomestici;
  • ricevute del bonifico o dei bonifici di pagamento;
  • oppure ricevute di pagamento e/o fotocopie dell’estratto conto che riportano l’addebito delle somme versate se abbiamo pagato con carta di credito o di debito;
  • scontrino fiscale.

Se lo scontrino non riporta il codice fiscale dell’acquirente e non abbiamo la fattura che comprova l’acquisto dei beni oggetto del bonus mobili 2018, la detrazione fiscale è comunque ammessa se in esso è indicata natura, qualità e quantità dei beni acquistati e se esso è riconducibile al contribuente titolare della carta in base alla corrispondenza con i dati del pagamento (esercente, importo, data e ora).

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