Birkenau meta per selfie: turisti in posa sdraiati sui binari nel luogo degli orrori dell’olocausto

Maria Murphy, producer di GB News, ha espresso la sua sorpresa e la sua indignazione per la scena ripresa: “È veramente sconcertante”.

Foto scattata da Maria Murphy
Foto scattata da Maria Murphy – Nanopress.it

Sono stati ricevuti centinaia di messaggi che sottolineano come una situazione simile accada purtroppo in molti altri campi di sterminio. 

Turismo dell’orrore, turisti in posa sdraiati sui binari di Birkenau

Su Twitter sta circolando da due giorni un’immagine che ha suscitato indignazione e sconcerto. La foto mostra i binari del campo di concentramento di Birkenau, noto come Auschwiz II, dove un milione e mezzo di persone furono vittime dell’Olocausto. In primo piano c’è una turista che prende il sole e sorride mentre un amico le scatta la foto, come se non fosse consapevole della tragica storia di quel luogo. In un’altra foto, una ragazza cammina in bilico sui binari, come se si trattasse di un gioco. Un atteggiamento inappropriato e mancante di rispetto per le vittime del genocidio e per chi ha sofferto in quel luogo di orrore.

Birkenau
Birkenau – Nanopress.it

Maria Murphy, produttrice di GB News, ha scattato una foto il 15 aprile durante la sua visita ad Auschwitz. In quel momento, ha vissuto una delle esperienze più strazianti della sua vita. Purtroppo, non tutti sembravano condividere la stessa sensibilità nei confronti dei luoghi tragici della storia, come mostrato nella foto scioccante di un turista che calpesta quei luoghi. Murphy ha raccontato a Mark Dolan per il canale televisivo britannico che era sconcertata dal vedere diverse ragazze che facevano selfie in un luogo orribile. La fotografia ha ottenuto oltre 20 milioni di visualizzazioni e ha generato un’ampia reazione sui social network, con numerosi retweet e dibattiti animati.

“La cosa incredibile – ha detto Murphy – non è stata tanto la viralità della foto quanto le centinaia di persone che hanno commentato dicendo ‘è successo anche quando io sono stato ad Auschwitz’, ‘è successo anche a Dachau’. Significa che le persone si preoccupano di più del loro aspetto sui social media che di capire cosa è successo in questi luoghi”.

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