Belloli sul calcio femminile: basta soldi a queste quattro lesbiche

Basta dare dare soldi a queste quattro lesbiche“, sarebbe questa la frase incriminata pronunciata da Felice Belloli, presidente della lega dilettanti e braccio destro di Carlo Tavecchio, numero uno della FIGC. Il diretto interessato ha negato di aver detto questa frase che non merita alcun giudizio dato che si commenta da sola e lo stesso Tavecchio si è già espresso con un “Se la frase è vera, sarebbe odiosa e inaccettabile”. Da che pulpito viene al predica, peraltro. La Panico – stella dell’Italia femminile – ha commentato: “Basta considerarci sempre lesbiche” e il mondo dello sport condanna.

Ovviamente, finché la lega calcio non conferma queste frasi non possiamo togliere i condizionali e la speranza è quella che tutto si risolva in una mezza bufala, ma ci sono scarse possibilità anche perché la Procura Federale ha acquisito tutti i documenti e sta indagando. Belloli ha affermato che non si dimetterà e farà chiarezza sull’episodio. Dopo le frasi imbarazzanti pronunciate più volte da Tavecchio in passato (aveva ad esempio detto che le calciatrici erano handicappate), un ennesimo caso che scoppia anche a livello internazionale con Martina Navratilova, ex campionessa del tennis, omosessuale dichiarata e paladina dei diritti LGBT che ha twittato: “Vergognoso, si dovrà certamente scusare, non c’è dubbio…”.

La frase incriminata

La frase incriminata sarebbe stata pronunciata da Felice Belloli nel corso della riunione dello scorso 5 marzo durante il consiglio di dipartimento del calcio femminile della Lega Nazionale Dilettanti. Come si legge dai verbali, alle 14.30, si sta parlando dei finanziamenti per lo sviluppo del calcio femminile e della situazione drammatica dello stato del calcio italiano a ogni categoria (be’, non certo quella di Serie A) e Belloli avanza la proposta che se il calcio femminile vuole vivere e crescere allora deve necessariamente fare affidamento sulle proprie forze, senza lamentarsi troppo o senza sperare in aiuti. A seguito, la frase: “Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche”.

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