Bari, scarcerato uno dei due presunti terroristi fermati due giorni fa

Hakim Nasiri

Foto Twitter

Hakim Nasiri, il presunto terrorista fermato a Bari due giorni fa è stato scarcerato su disposizione della Dda. Il 23 enne afghano era stato fermato con l’accusa di associazione finalizzata al terrorismo internazionale di matrice islamica. Nell’interrogatorio di convalida del fermo Hakim Nasiri si è avvalso della facoltà di non rispondere, il gip Francesco Agnino ha convalidato il fermo ma ha rigettato la richiesta di applicazione di una misura cautelare per il reato di terrorismo.
Convalidati invece gli arresti del 29nne Gulistan Ahmadzai e del 24enne Zulfikar Amjad che rispondono anche di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Erano cinque i presunti terroristi protagonisti di un’indagine condotta da un anno dai carabinieri di Bari. Il 10 maggio scorso, i carabinieri erano riusciti a fermare due persone con l’accusa di fare parte di una cellula terroristica legata all’Isis e ad Al Qaeda. Tra gli indagati anche Ahmadzai Qari Khesta e Ahmadzai Surgul.

L’avvocato del 23enne, Adriano Pallesca ha parlato del suo assistito come di un ragazzo “spaesato e in difficoltà” e assolutamente estraneo alla vicenda di cui è pronto a chiarire ogni cosa.
In base alle ricostruzioni degli inquirenti erano pronti a compiere attentati terroristici in Italia, in particolare gli obiettivi sensibili sarebbero stati: centri commerciali, porti e aeroporti. Le indagini sono scattate dopo che uno dei cinque era stato visto riprendere con il cellulare gli esterni del centro commerciale Ipercoop di Bari. Sui loro telefonini sono stati trovati foto e filmati davanti ai porti, agli alberghi, ai centri commerciali e non solo in Italia, ma anche in Inghilterra.
In una nota dei pubblici ministeri Giuseppe Drago e Roberto Rossi si legge che ai presunti terroristi è contestata “la preparazione e l’esecuzione di azioni terroristiche da attuarsi contro governi, forze militari, istituzioni, organizzazioni internazionali, cittadini ed altri obiettivi civili”. “In particolare – dicono – l’organizzazione, che aveva disponibilità di armi, predisponeva, tramite la preventiva ispezione dello stato dei luoghi (anche con documentazione fotografica e video), attentati terroristici presso areoporti, porti, mezzi delle forze dell’ordine, centri commerciali, alberghi oltre che di altri imprecisati attentati terroristici in Italia e Inghilterra”.

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