Bambina violentata e uccisa in Cile, Paese sotto shock

[didascalia fornitore=”altro”]Foto Pixabay[/didascalia]

Un tremendo caso di pedofilia e violenza domestica scuote il Cile: una bimba di 19 mesi, Amber, è stata violentata dal compagno della zia ed è poi morta dopo l’attacco. Il nome dell’uomo è Andrés Espinoza. La piccola è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di San Camilo di Los Andes dove è giunta sanguinante e in stato di shock, ma non ce l’ha fatta a causa della gravità delle lesioni riportate: dai referti medici risulta che la bambina è stata penetrata analmente con terribile ferocia.

Il presunto colpevole si dichiara innocente e afferma che la bimba si sarebbe fatta male cadendo dal lettino, ma l’evidenza delle lesioni (anche interne) sul corpo di Amber esclude danni da caduta. Il personale medico del San Camilo si dice sgomento: “Proviamo disgusto, rabbia, paura, ma anche orrore contro coloro che sapevano ed hanno taciuto”, ha dichiarato il pediatra Alvaro Retamal.
La commozione e la rabbia che hanno pervaso la società civile hanno spinto il presidente del Cile Sebastián Piñera ad esprimere parole di cordoglio tramite il suo account Twitter. Il ministro della Giustizia e dei diritti umani Hernán Larraín ha assicurato che verrà chiesto il massimo della pena per Espinoza, il quale rimarrà in stato di detenzione preventiva per sei mesi, mentre la polizia ultima le sue indagini.

Intanto lo zio di Amber, Ignacio Pérez, accusa la sorella: secondo l’uomo anche sua sorella sarebbe stata a conoscenza delle violenze che il compagno infliggeva alla piccola: “Mia sorella sapeva tutto, è una complice. Non mi spiego perché non si trovi in stato d’arresto considerato il male che ha fatto a nostra nipote”.

Secondo diverse testimonianze la piccola Amber avrebbe avuto paura del compagno della zia e in più occasioni avrebbe espresso rifiuto nei suoi confronti.

Oggi il corpo di Amber è stato riconsegnato alla madre per la veglia funebre e giovedì si svolgeranno i funerali.

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