Attenzione alla busta verde: false multe dalla Croazia, la Polizia invita a non pagare

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Nell’ultimo mese stanno circolando buste verdi sospette, molto simili a quelle utilizzate solitamente per gli atti giudiziari, all’interno si trovano documenti scritti in croato e italiano: si tratta di richieste di pagamento di una multa per eccesso di velocità. Pare si tratti di una nuova truffa, che molti cittadini italiani si sono già visti recapitare al proprio indirizzo.

Ovviamente la scelta della tradizionale busta verde non è altro che una strategia per ingannare il destinatario e indurlo a pagare, senza stare troppo a riflettere sulla veridicità del suo contenuto.

Peraltro il foglio all’interno è dotato di timbri e dettagli che, a un primo sguardo, potrebbero far pensare realmente a una comunicazione proveniente da qualche autorità croata. Oltretutto la busta proviene effettivamente dalla Croazia, tuttavia, ad oggi non si è avuto alcun riscontro che il suo contenuto sia autentico.

La notifica intima a pagare una cifra che oscilla tra i 180 e i 250 euro, relativa a una multa per violazione del codice stradale. E’ inoltre indicato un conto corrente a cui versare la somma richiesta. In caso di mancato pagamento si legge a chiare lettere che verrà avviata una procedura di pignoramento di beni.

Le Forze dell’Ordine invitano i cittadini a non pagare assolutamente, è importante che si rivolgano per chiarimenti e verifiche alla Polizia Postale.

Tuttavia, già a dicembre era giunta, da parte di due legali croati, una replica in una redazione giornalistica, che aveva trattato la notizia:

‘Non è mai stato posto in essere alcun intento fraudolento. Il fatto che si siano verificati degli erronei invii (dovuti ad errori di trascrizione da parte dei dipendenti accertatori della mandante o ad errate trasmissioni della stessa) non giustifica il contenuto dell’articolo. Lo studio si è sempre premurato di verificare le contestazioni che ci sono pervenute e in caso di fondatezza delle stesse di rinunciare all’azione esecutiva. Non vi è traccia, anzi il contrario, che vi sia stata alcuna condotta integrante l’elemento soggettivo del dolo’.

Al di là di tale dichiarazione, rimane valido l’invito a contattare la Polizia Postale, in caso di ricezione di materiale sospetto, al fine di effettuare tutte le verifiche necessarie.

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