Attentato a Nizza: le storie delle vittime

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Dopo il terribile attentato di Nizza, provocato da un camion di 15 metri che ha intrapreso una folle corsa sulla Promenade des Anglais, dove erano appena terminati i festeggiamenti per la ricorrenza nazionale della Presa della Bastiglia, si contano le vittime e iniziano a emergere le storie delle loro vite stroncate brutalmente da un terrorista di 31 anni. Nessuno di loro stava minimamente pensando alla morte, tutti erano con il naso all’insù, estasiati nell’ammirare i meravigliosi fuochi d’artificio sul mare e invece, pochi minuti dopo, le loro vite hanno incontrato la fine.

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Al momento, tra le vittime ci sarebbero 2 americani, tre tedeschi, tre russi, 3 armeni, tre svizzeri, 1 australiano e 1 italiano, informazioni che naturalmente, sono in continua evoluzione. Sono emersi stralci delle loro vite, raccontati dai familiari o da chi li aveva in qualche modo conosciuti.

Fatima Charrihi è stata la prima vittima travolta dalla furia del camion killer. A raccontare qualche dettaglio su di lei è uno dei figli, Hamza, 28 anni: ‘Indossava il velo, praticava l’islam moderato, non quello dei terroristi. Mio fratello ha provato a rianimarla, ma i medici ci hanno detto che è morta sul colpo’. Si trovava sul lungomare di Nizza insieme ai suoi nipotini.

Linda Casanova aveva 54 anni, di origini svizzere, viveva ad Agno nel Canton Ticino e di professione faceva l’ispettrice doganale. Si trovava in Costa Azzurra per una vacanza insieme al marito Gilles, di nazionalità francese, che è rimasto coinvolto nell’attentato, ma ha riportato soltanto ferite lievi. Avrebbero dovuto rientrare in Svizzera sabato.

Brodie e Sean Copeland erano figlio e papà. Brodie Copeland, americano, aveva soltanto 11 anni. Aveva la passione per il baseball. È morto insieme a suo padre Sean, che si professione faceva l’allenatore. Erano venuti, da oltreoceano, precisamente dal Texas, per una vacanza nella rinomatissima Costa Azzurra. Poco prima che si scatenasse l’inferno, stavano festeggiando il compleanno di un familiare. Erano giunti a Nizza, da una precedente tappa a Pamplona, nella vicina Spagna.

Bilel Labaoui era di origini tunisine e aveva soltanto 29 anni. Era nato a Kasserine. E’ stato il ministero degli Esteri tunisino a confermare la sua morte.

Viktoria Savchenko, russa, aveva soltanto 21 anni e studiava all’Università finanziaria di Mosca. E’ rimasta travolta dal camion in corsa ed è morta sul colpo. A parlare di lei è Polina Serebryannikova, un’amica di 22 anni: ‘Ho visto quel tir arrivare a fortissima velocità contro la folla’.

Robert Marchand aveva 60 anni e viveva nella Saona e Loira, dipartimento francese della Borgogna-Franca Contea. Nella vita era presidente e allenatore di atletica leggera del Club Marcigny. Era sposato e aveva una figlia. Di lui ha parlato il sindaco della città di Marcigny, Louis Poncet: ‘Era un uomo appassionato, che aveva portato la squadra di atletica ai più alti livelli’.

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