Angela Celentano, il ministro Orlando: ‘La pista messicana va percorsa’

[fotogallery id=”4625″]

Aggiornamento del 27/11/2015

La famiglia di Angela Celentano ha una nuovo spiraglio di luce dinanzi a sé: la loro bambina scomparsa sul Monte Faito nel lontano 10 agosto del 1996, all’età di tre anni, forse è davvero in Messico. In questa settimana la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ è tornata a occuparsi del caso di quella che ormai dovrebbe essere una ragazza. La pista messicana era stata abbandonata perché non attendibile, ma pare che ora ci sia un nuovo colpo di scena: secondo il ministro della Giustizia Andrea Orlando, quella pista invece potrebbe rivelarsi giusta: ‘Le indagini riprenderanno da dove si sono interrotte nel 2013’.

Il ministro ha infatti dichiarato di aver avuto recentemente contatti con la Procuraduría General de la República del Messico, con l’obiettivo di riaprire il caso di Celeste Ruiz, la giovane che nel 2010 avrebbe scambiato alcune mail con la famiglia Celentano, lasciandola a bocca aperta, sostenendo di essere la loro figlia Angela.

Orlando ha poi aggiunto: ‘Il caso di Angela ha la priorità, perché si tratta di una vicenda molto inquietante, alla quale credo tutti vogliamo dare una risposta perché ci mettiamo nei panni della condizione angosciante in cui vive la famiglia Celentano’.

A fine novembre i Carabinieri ripartiranno per il Messico in missione Interpol: ‘O ve la ritroviamo o vi diciamo che lì non c’è’, hanno dichiarato gli investigatori, come riportato dal Corriere della sera.

13/07/2015

I genitori di Angela Celentano sono stati ascoltati dalla Procura di Torre Annunziata per 8 ore consecutive. Sono considerati persone informate dei fatti. L’audizione è stata chiesta dal procuratore e dal sostituto procuratore, perché gli investigatori italiani sono tornati in Messico, per cercare di approfondire il ruolo svolto da Celeste Ruiz. Presso le autorità messicane, infatti, si è instaurato un clima più collaborativo, visto che sono cambiati i vertici al Ministero della Giustizia.

Di qui a breve, quindi, l’inchiesta potrebbe arrivare a chiudersi. Non si sa ancora se il tutto si risolverà in un’archiviazione o con l’iscrizione di una o più persone nel registro degli indagati. Il tutto si potrebbe concludere anche con l’accusa di aver costruito una falsa verità per motivi che al momento restano sconosciuti. Luigi Ferrandino, l’avvocato dei genitori della bambina scomparsa nel 1996, ha detto che chiederà, a nome dei suoi assistiti, un incontro con il procuratore di Torre Annunziata, per capire il motivo della lunga audizione.

La pista messicana

Si chiama proprio Celeste Ruiz la giovane messicana che nel 2010 inviò una serie di e-mail alla famiglia Celentano, affermando di essere Angela, di trovarsi ad Acapulco e di non voler essere più cercata. L’obiettivo degli inquirenti sarebbe quello di dare un volto a Celeste Ruiz, di scoprire chi veramente sia questa ragazza che ha detto di essere Angela Celentano.

Qualche mese fa i magistrati hanno assicurato alla famiglia Celentano che l’indagine su Angela e in particolare la pista messicana resteranno aperte, fino a quando non si sarà chiarita l’identità di Celeste Ruiz. Anche i rappresentanti dell’Interpol avevano fatto sentire il loro impegno e la loro volontà di raggiungere Acapulco, compiendo un’altra missione, dopo 2 anni. Secondo le indiscrezioni che sono emerse, gli investigatori dovrebbero effettuare delle nuove ricerche e dovrebbero portare avanti degli interrogatori, che coinvolgeranno i protagonisti della vicenda.

In primo luogo dovrà essere risentito Cristino Ruiz, il dipendente del ministero della giustizia messicano, dalla casa del quale partirono le e-mail indirizzate alla famiglia Celentano. Poi dovrà essere riascoltato anche Josè Manuel Vazquez Valle: quest’ultimo ha confessato di aver inviato quei messaggi e poi ha ritrattato la propria posizione. A ottobre 2013 Vazquez Valle aveva ammesso di essersi finto Celeste, di aver preso dei contatti con la famiglia Celentano e poi di essere sparito nel nulla, perché preso dal timore di essere trovato dalle forze dell’ordine.

Dopo qualche settimana, di fronte alle autorità messicane, avrebbe ammesso di essersi inventato tutto, con l’obiettivo di sottrarsi alle pressioni della polizia federale. Qualche mese fa si era arrivati anche sul punto di temere che venisse proclamato lo stop definitivo alle ricerche di Angela, ma il legale dei Celentano, Luigi Ferrandino, avrebbe fatto di tutto per chiedere all’ambasciata italiana di fare pressione sul procuratore generale, in modo da dare nuova vitalità alle ricerche.

Impostazioni privacy