Allarme INPS, ti tolgono 600 euro dalla pensione se hai già compiuto questa età

Il prossimo anno potrebbe cambiare molto per quanto riguarda le pensioni in Italia: è subito allarme, perché si dice che potrebbero arrivare retribuzioni più basse fino a 600 euro in meno. Ecco cosa potrebbe succedere.

Inps meno 600 euro
Inps meno 600 euro – Nanopress.it

Mancano pochi mesi alla fine del 2022 e già si parla dei possibili cambiamenti per le pensioni nel 2023: la futura riforma di cui tanto si parla potrebbe rivoluzionare le cose.

Infatti, molti lavoratori vorrebbero accadesse, perché i requisiti per poter andare in pensione restano ancora difficili. Ma non tutti potrebbe essere positivo. Ecco cosa potrebbe accadere con la riforma.

Riforma pensioni 2023? Il rischio sono cifre più basse

La pensione è un traguardo a cui tutti gli italiani vogliono ambire: non è sempre semplice, soprattutto con il precariato, arrivarci e avere un contributo accettabile.

Sede INPS
Sede INPS – Nanopress.it

Purtroppo, in Italia la situazione è ancora complicata, ecco perché si attende una possibile riforma delle pensioni nel 2023.

Ma cosa potrebbe cambiare? Sarebbe tutto positivo? Ovviamente no e la penalizzante sarebbe sempre il calcolo retributivo istituito dall’INPS.

Il sistema contributivo dell’INPS, infatti, può penalizzare gli assegni della pensione.

Tutti sappiamo che le pensioni vengono assegnate in base ai contributi versati durante il periodo lavorativo, grazie al sistema contributivo.

Invece il metodo retributivo è basato sugli stipendi che il lavoratore ha ricevuto durante gli ultimi anni di lavoro, quindi questo penalizza molto.

Donna conta la pensione
Donna conta la pensione – Nanopress.it

Il problema sorge perché chi avrebbe dovuto percepire, ad esempio, un 2000 euro di pensione, potrebbe averne anche 1400, 600 euro in meno sula cifra solita.

Al momento, però, parliamo solo di ipotesi, perché la riforma non è ancora stata attuata e ora, con le elezioni in vista a settembre 2023, tutto potrebbe cambiare.

Le proposte per le pensioni dei partiti

Dopo la caduta del Governo Draghi, infatti, il 25 settembre 2022 si andrà al voto e le campagne elettorali già stanno per partire.

Tra le tante proposte, tutti i partiti stanno già pensando alla riforma pensioni e ognuno ha una proposta.

Al momento, nel 2023 l’Italia si atterrà alla Riforma Fornero quindi, al momento, non ci saranno cambiamenti sull’età pensionistica e sui contributi richiesti.

Quindi, al momento, non ci saranno cambiamenti sull’età pensionistica e sui contributi richiesti.

Bisogna capire, invece se ci saranno altre misure in alternativa a questa riforma. I sindacati continuano a battersi per avere l’approvazione di alcuni cambiamenti promessi prima della Legge di Bilancio, ma ora chissà cosa accadrà.

Intanto, sappiamo che la pensione sarà una delle protagoniste della campagna elettorale prossima: ognuno ha una proposta diversa dall’altra.

Il PD, ad esempio, vorrebbe rafforzare Ape Sociale e Opzione Donna, rendendo più flessibili i criteri della Fornero. Vorrebbe anche introdurre una pensione di garanzia per i giovani e meno giovani con carriere precarie.

Il Movimento 5 Stelle, invece, approva il piano del presidente dell’INPS, ovvero andare in pensione a 63/64 anni prendendo la pensione calcolata con il contributivo.

La Lega di Salvini, ancora, propone Quota 41, cancellando i criteri della Fornero, uscendo dalla vita professionale con 41 anni di contributi anziché 42 anni e 10 mesi +. La Meloni, poi, vuole alzare la pensione minima a 1000 euro, condivisa anche da Silvio Berlusconi.

Il leader di Forza Italia, infatti, vuole proporre la cifra minima per i pensionati ma è d’accordo sull’età pensionabile della Fornero.

Insomma, sono tante le proposte dei partiti italiani, ma staremo a vedere quante di queste verranno attuate e soprattutto chi salirà al governo con le prossime elezioni in Italia.

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