Allarme 118, il sistema di soccorso è in crisi: mancano ambulanze e sanitari a bordo

Emergenza ambulanze

[didascalia fornitore=”altro”]Foto di pixelaway/Shutterstock[/didascalia]

A dare l’allarme questa volta è proprio il 118: il servizio di soccorso in emergenza del nostro Paese rischia il collasso. A denunciare la serietà della situazione non sono i cittadini esausti di un servizio inefficiente, bensì il presidente nazionale del Sis 118, Società Italiana Sistema 118: ‘Chiamare il 118 è un terno al lotto. Negli ultimi 7-8 anni il sistema di soccorso salva-vita è stato smantellato’, ha denunciato senza mezzi termini Mario Balzanelli.

Balzanelli ha spiegato che nella maggior parte dei casi a bordo delle ambulanze non sono più presenti infermieri o medici, gli unici in grado di fare una diagnosi immediata e somministrare le cure adeguate in maniera tempestiva. Lo scenario attuale divide in due lo Stivale: da un lato al Nord manca principalmente il personale sanitario, mentre al Sud medici e infermieri sono sempre presenti, tuttavia c’è scarsità di mezzi. ‘Al Sud troppo spesso arrivano in ritardo perché le ambulanze sono poche’. Balzanelli ha sintetizzato il tutto in un’unica espressione esaustiva: ‘Chiamare il 118 è un terno al lotto’.

Il Presidente ha inoltre sottolineato che si impiega soltanto l’1,7% dell’intera spesa sanitaria nazionale per sostenere il 118 e negli ultimi anni il 50% delle Centrali operative è stato chiuso. Peraltro secondo il DM del 2015, per ogni 60 mila persone deve essere garantito sui mezzi di soccorso ‘un team di prestazione avanzata, in grado di fare una diagnosi immediata e di fornire una terapia urgente’.

Il fatto è che ogni regione si comporta in maniera differente, pertanto il Paese vive situazioni variegate in base alla zone: ‘Succede che a Milano su centinaia di ambulanze, quelle medicalizzate, cioè con medico e infermiere a bordo, sono solo cinque. Nel Lazio ce ne sono 16, poche in tutto il Friuli. A Taranto invece chi chiama il 118 sta tranquillo perchè il medico arriva sempre, come in Calabria e Sicilia, dove però c’è carenza di ambulanze e quindi sono sempre in ritardo mettendo a rischio la vita dei cittadini’.

Infine Balzanelli ha spiegato che troppo spesso sulle ambulanze ci sono soltanto soccorritori volontari assolutamente non abilitati a intubare e dare farmaci. In pratica non sono in grado di salvare le persone in stato di emergenza.

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