Alessandro Meluzzi a Pomeriggio 5: ‘Scomunicato dagli ortodossi? Una follia’

Meluzzi a Pomeriggio 5

Alessandro Meluzzi a Pomeriggio 5 ribadisce che è un vescovo con tutti i crismi, la ‘scomunica’ non è valida, anzi sarebbe una follia. Lo psichiatra, ospite di Barbara D’Urso nella puntata del 25 gennaio 2016 di Pomeriggio 5, ricorda di essere stato eletto primate della Chiesa ortodossa italiana e sua Beatitudine Alessandro Primo, ma successivamente era arrivata la presa di distanza della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta, che aveva spiegato come quella di Meluzzi fosse un organismo privato che non ha riconoscimenti di sorta dagli ortodossi, per cui i loro battesimi, ordinazioni, celebrazioni non sono validi.

Meluzzi Vescovo


Alessandro Meluzzi a Pomeriggio 5 racconta la sua verità sul suo essere un vescovo ortodosso, dopo le voci della ‘scomunica’ datagli dagli ortodossi ufficiali: ‘È una follia, un falso. Ho troppa carità cristiana per affrontare queste questioni. Si dovrebbe lavorare tutti per un unico Cristo, invece ci riduciamo a queste bazzecole da sacrestia di ultima categoria‘, ha detto lo psichiatra a Barbara D’Urso, aggiungendo che la sua ‘scomunica’ è un po’ come se Renzi dicesse al Movimento 5 Stelle di far espellere Beppe Grillo. ‘Non c’è nessuno che possa dettare legge a casa d’altri. Noi siamo a norma di legge. Io credevo che il tempo delle scomuniche fosse finito da tempo, invece, vedo che sono ancora di moda. Sopporto pazientemente‘, ha aggiunto Meluzzi.

Lo psichiatra annuncia querele, ribadisce che la sua è una realtà autonoma e che nessuno può dettare legge a casa d’altri, e ha provocatoriamente aggiunto che ora si aspetta una nuova scomunica dopo l’intervista a Pomeriggio 5. A sostenere la sua tesi anche Araceli, la figlia di Meluzzi, che definisce pretestuose le polemiche e si dice certa che il padre affronterà questa battaglia come ha affrontato le altre. Uno a uno e palla al centro?

Meluzzi a Pomeriggio 5 bis

Aggiornamento di Fulvia Leopardi del 25 gennaio 2016

Alessandro Meluzzi non è un vescovo ortodosso: la ‘scomunica’ della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta

Alessandro Meluzzi è un vescovo ortodosso? No, e la ‘scomunica‘ arriva dalla Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta, sorta di San Pietro in salsa ortodossa. Lo psichiatra e criminologo, ospite fisso in qualsiasi programma tv che parli di cronaca nera, aveva annunciato lo scorso dicembre di essere stato eletto Primate della Chiesa Ortodossa Italiana, in pratica una sorta di di vescovo. La nomina, come aveva spiegato qualche giorno fa in televisione (e dove sennò) la deve a padre Adeodato Mancini, patriarca della Chiesa Occidentale Assiro Caldea che, in punto di morte, lo ha nominato presbitero. Ma oggi lo stesso Meluzzi corregge un po’ il tiro, e parla della sua Chiesa Ortodossa Italiana come una realtà ‘indipendente’.

La domanda se Alessandro Meluzzi sia o meno un vescovo ortodosso non ci fa dormire la notte, ma ora arriva la risposa: lo psichiatra tv, neoeletto vescovo della ‘Chiesa Ortodossa Italiana’, non è riconosciuto dagli ortodossi ufficiali, per capirci quelli della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta riconosciuti anche dallo Stato e che possono beneficiare dell’8 per mille. A mettere i puntini sulle i e i trattini sulle tv è, con il Fatto Quotidiano, padre Giovanni Festa, secondo cui Meluzzi fa parte di un organismo privato che non ha riconoscimenti di sorta dagli ortodossi, per cui i loro battesimi, ordinazioni, celebrazioni non sono validi. Insomma, se la Chiesa Ortodossa Italiana può esistere quale libera aggregazione, quello di Meluzzi è un ‘teatro’ non riconosciuto dalla teologia mondiale. Anche gli altri ortodossi intervistati dalla versione online del FQ confermano che Meluzzi non è un ‘loro’ vescovo, visto che il suo nome non è neanche presente nell’elenco dei Primati (intesi come vescovi).

E infatti Meluzzi – dopo aver dichiarato a destra e a manca per un mese la sua nomina, seppur precisando come quella di cui faceva parte fosse una realtà indipendente, per la prima volta slegata dalla Romania o dalla Bulgaria, ma italiana a tutti gli effetti – corregge il tiro: ‘Noi non abbiamo niente e che vedere con la diocesi ortodossa di Costantinopoli e l’Arcidiocesi d’Italia‘, spiega, parlando di una piccola realtà presente in venti regioni, una chiesa autocefala con radici a-canoniche, con suoi antenati, radici, canoni e regole. Lo psichiatra riconosce poi che il mondo ortodosso in Italia nel mondo è complicato e litigioso, ma dice anche che la sua è una onlus con marchio registrato, intenzionata a fare le cose per bene (ed eventualmente a risponderne di fronte a Dio). ‘Se vogliono mi scomunichino pure, ma queste cose si risolveranno di fronte al padreterno. In Italia la libertà religiosa è un diritto garantito costituzionalmente. Se qualcuno pensa che abbiamo usurpato un marchio preesistente ci porti in tribunale‘, conclude lo psichiatra. E a questo punto l’unica domanda che rimane è se da domani si possa fondare una onlus e ci si possa dichiarare tutti ‘vescovi’…

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